Stranieri, dal 2017 tornano i contingenti
Il Consiglio federale adotta il piano d'attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa
La Svizzera reintrodurrà dal 2017 i contingenti per tutte le categorie di immigrati, a partire dai quattro mesi di soggiorno, e per i frontalieri. Il Consiglio federale ha adottato venerdì un piano d’attuazione in questo senso dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa approvata dal popolo il 9 febbraio.
Stando a una nota del Dipartimento federale di giustizia e polizia, per determinare i contingenti e i tetti massimi, il Consiglio federale non terrà conto solo dei bisogni dei cantoni, ma si farà anche consigliare da un’istanza separata, in cui saranno coinvolti i partner sociali.
Il Governo, secondo quanto comunicato, intende sfruttare al massimo le potenzialità della manodopera svizzera. Il piano non prevede un obbiettivo fisso di riduzione dell’immigrazione, perché questo non permetterebbe di tenere conto delle condizioni dell’economia. I cantoni potranno prevedere ulteriori limitazioni, in particolare nei confronti dei frontalieri, per proteggere il mercato del lavoro regionale.
Le reazioni
L’UDC, promotrice dell’iniziativa, ha reagito giudicando soddisfacente la soluzione del Governo, ma criticando il fatto che colloqui con l’UE avranno luogo in autunno, prima della procedura di consultazione. Se ci fosse un “vero interesse per l’applicazione del testo”, sostengono i democentristi, dovrebbe avvenire il contrario. Il PLR accusa l’Esecutivo di scarso coraggio e annuncia battaglia in favore della via bilaterale. Si opporrà invece a ulteriori misure nel mondo del lavoro. “Bene così, ma sarà doloroso” è il commento del presidente del PPD Christophe Darbellay, mentre il PS (come i sindacati) teme che il progetto favorisca il ricorso al lavoro temporaneo, precario e mal pagato. Contadini e padronato, infine, avrebbero preferito che non ci fossero limiti fino ai 12 mesi di soggiorno. Il servizio e l’approfondimento del TG.
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