Subprime, azione civile contro l’UBS negli USA

Secondo le autorità americane l’UBS ha contribuito, con questo genere di operazioni, a innescare la crisi finanziaria mondiale del 2008. Il procedimento è stato avviato dopo che la prima banca svizzera ha respinto una proposta di accordo extragiudiziale, che prevedeva il pagamento di una sanzione di circa 2 miliardi di dollari.

In particolare il procuratore federale Richard Donoghue contesta il fatto che gli investitori abbiano subito “perdite catastrofiche” a causa della reticenza della banca, a suo dire interessata unicamente ai profitti a discapito della trasparenza nei confronti dei clienti, che non ha rivelato tutti i rischi associati ai titoli ipotecari che sono stati loro offerti tra il 2005 e il 2007.

Da parte sua l’UBS, che si è rifiutata di commentare l’azione legale, aveva annunciato mercoledì sera che si aspettava l’avvio di un procedimento giudiziario, affermando che le accuse della giustizia americana non erano suffragate da fatti o dalla legge. Secondo gli analisti la banca spera di ottenere una sostanziale riduzione della sanzione, analogamente a quanto è riuscita ad ottenere la britannica Barclays, coinvolta in un procedimento analogo.  

Ma la banca svizzera in questi giorni si trova ad affrontare un’altra grana giudiziaria in Francia: il Ministero pubblico di Parigi, dove la banca è sotto processo per sospetto riciclaggio aggravato di proventi di frode fiscale, ha chiesto proprio ieri una multa di 3,7 miliardi di euro.

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