Clima, commercio internazionale, le sanzioni contro la Russia nell’ambito del dossier ucraino, la Corea del nord, la lotta al terrorismo e la crisi dei migranti. Sono alcuni dei temi che verranno affrontati al G7 di Taormina, apertosi venerdì. La posizione del presidente statunitense Donald Trump rimane la più grande incognita del summit.
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tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 26.05.2017)
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Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha lanciato un appello venerdì affinché tutti i membri del G7, vertice che si apre ovenerdì a Taormina, ribadiscano la politica delle sanzioni nei confronti della Russia sul dossier Ucraina. Washington rimane ambiguo sulla questione.
“Per il momento non abbiamo preso posizione”, ha dichiarato giovedì sera Gary Cohn, il consigliere economico del presidente statunitense Donald Trump. “Il presidente sta studiando la questione. Ci sono molte opzioni sul tavolo”.
Corea del Nord
Un altro dossier “caldo” è il “problema nordcoreano” che, stando a quanto dichiarato dal presidente della Casa Bianca al suo arrivo a Taormina, “sarà risolto”.
Washington sta negoziando con la Cina un piano di risoluzione ma nessun testo è ancora emerso dalle trattative.
Terrorismo
La lotta al terrorismo sarà uno dei temi più presenti ed è probabile che Theresa May torni con Trump sull’argomento della fuga di notizie sulle indagini per l’attentato di Manchester. Premier britannica a cui il presidente francese Macron ha offerto aiuto nel contrastare lo jihadismo, proposta fatta in uno dei tanti incontri bilaterali avvenuti a margine del vertice.
Clima e commercio, temi delicati
Il riscaldamento climatico, soggetto sul quale il presidente americano rifiuta sempre di esprimersi, “sarà il più complicato”, secondo l’entourage del presidente francese Macron. Niente sembra indicare che i sette leader troveranno un terreno d’intesa su questo soggetto.
Altro punto delicato è il commercio internazionale e sul ruolo dell’OMC. “Avremo discussioni molto vigorose sul commercio e discuteremo su cosa davvero significa ‘libero e aperto’ “, ha detto lo statunitense Cohn.
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