Nuova Zelanda, attentato contro due moschee
Una cinquantina di persone sono state uccise e altrettante ferite da colpi di arma da fuoco in due moschee a Christchurch, in Nuova Zelanda, durante la preghiera del venerdì. L'autore del massacro, di una gravità senza precedenti nel paese, è un estremista di destra australiano che è stato arrestato.
Tra i morti ci sono anche donne e bambini. La polizia ha chiesto di non diffondere le immagini trasmesse su Facebook dal 28enne, Brenton Tarrant, che ha filmato gli omicidi in diretta. Tre persone sarebbero state arrestate in relazione all’attacco, tra cui lo stesso Tarrant, incriminato per assassinio.
“Etnonazionalista e fascista”
Il terrorista, qualche giorno prima, ha anche pubblicato su Twitter un “manifesto” di decine di pagine contro i musulmani e gli immigrati nel quale preannunciava l’attacco. Intitolato “La grande sostituzione”, il documento sembra fare riferimento alla tesi del francese Renaud Camus sulla sparizione dei “popoli europei” rimpiazzati, secondo lui, da popolazioni di immigrati. Una teoria sempre più popolare negli ambienti di estrema destra.
Sempre nel manifesto, in un’auto-intervista, l’attentatore si descrive dicendo di essere nato in Australia da una famiglia dal reddito modesto. Si definisce etnonazionalista, fascista e dichiara che i momenti chiave della sua radicalizzazione sono stati, anche, la sconfitta di Marin Le Pen alle presidenziali francesi del 2017 e l’attentato avvenuto a Stoccolma nell’aprile dello stesso anno, perpetrato da un sostenitore dell’Isis che ha travolto delle persone con un camion, uccidendo cinque persone tra cui una bambina.
La Francia è un paese a cui il terrorista fa particolare riferimento. “In ogni città francese ci sono invasori e i francesi sono spesso minoranza. [Quando ero lì vedevo che] gli immigrati erano in ogni piazza, facevano compere nei centri commerciali”, si legge.
Il 28enne aggiunge inoltre di sostenere “molti di coloro che hanno preso posizione contro il genocidio etnico e culturale”. Tra questi Anders Breivik, che nel 2011 ha ucciso 77 persone in Norvegia, e Luca Traini, l’estremista di destra italiano autore dell’attacco contro migranti compiuto l’anno scorso a Macerata.
Il nome di Traini è anche visibile tra le varie scritte sulle mitragliatrici utilizzate per la strage e la cui fotografia è stata anche postata su Twitter. Scritte che fanno riferimento a battaglie antiche e recenti contro le comunità musulmane.
Il parere dell’esperto
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