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Strasburgo, il giornalista Megalizzi non ce l’ha fatta

Antonio Megalizzi, il giovane reporter italiano rimasto ferito alla testa nella sparatoria al mercatino di Natale di Strasburgo, è morto oggi in ospedale.

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Il giornalista trentino, che era tenuto in coma farmacologico, era stato raggiunto da un proiettile alla base del cranio e per i medici non era operabile. Sale così a quattro il bilancio dei morti nell’attentato di martedì perpetrato da Cherif Chekatt, cui vanno aggiunti 11 feriti, uno dei quali però versa in condizioni disperate.

Ma nella città alsaziana, dove ieri sera gli agenti hanno ucciso il terrorista 29enne dopo due giorni di fuga, è tornata la paura. Il governo ha decretato in serata l’applicazione del piano Vigipirate al livello “Sicurezza rafforzata-rischio attentati” su tutto il territorio francese. In particolare gli assembramenti di persone, soprattutto riguardo ai mercatini di Natale, vengono sottoposti a controlli intensificati da parte delle forze dell’ordine. 

Sul fronte delle indagini altri due conoscenti del plurirecidivo Cherif Chekatt, sono stati fermati la notte scorsa, secondo quanto ha fatto sapere la procura di Parigi: al momento sono sette le persone finite in carcere e tra di esse figurano quattro familiari (i genitori e due fratelli) dell’attentatore. Gli inquirenti sono sulle tracce di tutti coloro che possano aver agevolato e fornito sostegno a Cherif Chekatt prima e dopo l’azione terroristica.

Da parte sua il ministro dell’interno Christophe Castaner ha definito come “totalmente opportunistica” la rivendicazione dell’attentato da parte del sedicente Stato islamico (Isis). “C’era qui un uomo che ha coltivato al suo interno il male”, ha precisato il ministro francese.

In giornata lo stesso presidente Emmanuel Macron, di ritorno dal vertice di Bruxelles, si è fermato a Strasburgo dove ha visitato i luoghi funestati dal terrorista islamico e ha incontrato gli agenti che hanno partecipato all’uccisione del fuggitivo.   

 

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