Sviluppi nell'inchiesta sull'aggressione all'arma bianca che ha provocato il ferimento grave di due persone ieri nei pressi di Boulevard Richard Lenoir a Parigi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 26.9.2020)
L’attentatore islamico ha dichiarato agli inquirenti che era convinto di aver agito contro membri della testata satirica Charlie Hebdo, la cui redazione si trovava effettivamente nello stabile da dove sono uscite le vittime, ma che nel frattempo è stata trasferita in località segreta e protetta.
Secondo fonti giudiziarie l’autore non sopportava le caricature del profeta Maometto, pubblicate di recente da Charlie Hebdo in occasione dell’apertura del processo per la strage di 5 anni fa, ed ha rivendicato l’atto terroristico.
Contenuto esterno
Il terrorista avrebbe ispezionato a più riprese la zona prima dell’agguato. Inoltre, la bottiglia di alcool rinvenuta nella sua borsa aveva lo scopo di innescare le fiamme nel palazzo, come era stato progettato in un primo tempo.
Intanto sono saliti a nove gli indagati sottoposti a misure restrittive. Oltre al fratello dell’attentatore islamico, sono stati fermati presunti conoscenti del pachistano 18enne, tutti residenti nella banlieue Val d’Oise. Almeno cinque di loro, tutti di origine pachistana, risiedono o hanno soggiornato più o meno stabilmente allo stesso domicilio dell’attentatore.
Mentre l’algerino 33enne fermato poco dopo l’agguato e che era stato visto discutere animatamente con il 18enne, è risultato estraneo alla vicenda ed è stato rilasciato in serata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Aggressione con mannaia, torna la paura a Parigi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Aggredite due persone nei pressi dell'ex redazione di Charlie Hebdo, fermato il sospetto autore, un giovane pachistano.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il settimanale satirico francese ha ripubblicato per l'occasione le caricature di Maometto che ne avevano fatto un bersaglio del terrorismo islamico.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Mickael Harpon "aderiva a una visione radicale dell'islam" ed era in contatto con individui "del movimento islamico salafita".
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sale a quattro il numero di persone uccise al commissariato di Parigi oltre all'assalitore, anch'egli un funzionario amministrativo della polizia.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il malvivente ha aggredito verso le 10 i alcuni passanti in strada a Trappes, comune periferico a ovest della metropoli transalpina, e si è poi barricato in un edificio. Secondo fonti dell’Interno, all’arrivo della polizia l’aggressore sarebbe tornato all’aperto minacciando gli agenti che lo hanno “neutralizzato” uccidendolo. Sono ancora però tutti da chiarire i contorni…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.