Quasi 300 persone sono state uccise domenica in una serie di attacchi terroristici che hanno preso di mira chiese ed alberghi nello Sri Lanka.
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tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 21.4.2019)
Nello spazio di poche ore, delle bombe scoppiate in quattro alberghi e in tre chiese hanno causato la morte di quasi 300 persone (290 secondo l’ultimo bilancio comunicato lunedì mattina), tra cui decine di stranieri. Circa 500 i feriti. Era dalla fine della guerra civile – dieci anni fa – che nell’isola non erano stati registrati episodi di così inaudita violenza.
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Nella capitale Colombo, in mattinata sono stati presi di mira tre alberghi di lusso e la chiesa Sant’Antonio. Delle bombe sono poi esplose in due altre chiese a Negombo e a Batticaoloa, sulla costa orientale dello Sri Lanka.
Qualche ora dopo, sono avvenute altre deflagrazioni in un albergo nella periferia sud di Colombo e a Orugodowatta, nel nord della città, dove un terrorista si è fatto esplodere durante un’operazione di polizia.
Dieci giorni fa, il capo della polizia aveva lanciato l’allarme dichiarando che un movimento radicale islamico – il National Thowheeth Jama’ath – progettava di compiere “attentati suicidi contro delle chiese importanti” e l’ambasciata indiana.
Nello Sri Lanka, paese di 21 milioni di abitanti a maggioranza buddista (70%), vivono circa 1,2 milioni di cattolici (7% della popolazione). I musulmani rappresentano circa il 10% della popolazione.
Durante le celebrazioni di domenica in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha espresso il proprio dolore per gli attacchi che hanno preso di mira la comunità cristiana: “Ho appreso con tristezza e dolore la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka – ha dichiarato il Papa. Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza”.
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