Permetterà al governo di "scavalcare" il parlamento per l'approvazione di nuove leggi e di limitare o sospendere diritti e libertà dove ritenuto necessario
La Turchia ha adottato lo stato d’emergenza, in vigore da oggi, giovedì, e per i prossimi 3 mesi.
Una misura annunciata in seguito al fallito colpo di stato di venerdì, mentre continua la repressione da parte del governo con arresti e licenziamenti.
La comunità internazionale invita a rispettare lo stato di diritto e Berna ha sospeso con Ankara le trattative per l’accordo di riammissione dei cittadini turchi che soggiornano illegalmente in Svizzera.
Il governo turco sta pure pensando di reintrodurre la pena di morte, che stando alle parole del presidente Erdogan, verrebbe utilizzata per punire i responsabili del tentato colpo di stato. L’occidente, preoccupato per la deriva autoritaria, teme che la misura possa colpire tutte le opposizioni. L’Unione Europea ha già detto in maniera chiara che nell’UE non c’è spazio per chi adotta la pena capitale.
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Reportage da Ankara di Emanuele Valenti e Claudio Maggiolini
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