La New Ira ammette l’omicidio di McKee
Il gruppo terrorista 'New Ira' ha ammesso la responsabilità dell'uccisione della giornalista Lyra McKee lo scorso giovedì in Irlanda del Nord, durante uno scontro a fuoco con le forze dell'ordine in un quartiere di Londonderry. In una dichiarazione riportata dal quotidiano The Irish News, l'organizzazione paramilitare offre le sue "scuse sincere" alla compagna, alla famiglia e agli amici della 29enne.
Nella nota, la New Ira -gruppo repubblicano dissidente, contrario all’accordo del Venerdì Santo siglato nel 1998- spiega che la giovane cronista è stata “uccisa tragicamente”, in quanto nel corso di un attacco di trovava “accanto alle forze nemiche”.
Quando è stata colpita, McKee -che in serata aveva twittato una foto per documentare il ritorno delle violenze in Irlanda del Nord- si trovava vicino a un veicolo della polizia.
L’assassino stava sparando in direzione degli agenti, in una rivolta scaturita dall’ingresso di alcune pattuglie nel complesso residenziale di Creggan, per una serie di controlli nell’ambito delle indagini sull’esplosione di un’autobomba avvenuta in città a gennaio. Il conflitto a fuoco è scoppiato all’arrivo delle forze speciali.
Ignoto lo sparatore
I due uomini di 18 e 19 anni arrestati sabato, sospettati di attività terroristiche e indicati come i principali indiziati per la morte di Lyra McKee, sono stati rilasciati lunedì. Nell’ambito dell’inchiesta gli investigatori hanno però fermato una donna di 57 anni.
L’ammissione del gruppo armato, formatosi attorno al 2011-12, arriva dopo una grande reazione di sdegno della popolazione e della politica, unita nel condannare questo riaccendersi delle violenze.
I funerali di Lyra McKee si terranno mercoledì nella cattedrale di Belfast.
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