Il militante libanese Samir Kuntar è stato ucciso durante un’incursione aerea israeliana avvenuta nella notte fra sabato e domenica in un quartiere della capitale siriana. La notizia è stata diffusa da Hezbollah, l’organizzazione sciita di cui faceva parte, e da fonti del regime di Damasco. I bombardamenti hanno colpito un edificio di Djaramana, quartiere della capitale, dove Kuntar viveva.
Tel Aviv lo riteneva responsabile di un attentato avvenuto nel 1979 alla sua frontiera. Il ministro israeliano Yoav Gallant, comandante del Comando meridionale delle forze di difesa, ha accolto positivamente la notizia della sua morte, senza però voler confermare che sia avvenuta per mano dello Stato ebraico. L’uomo, nato nel 1962 e amico del presidente siriano Bashar al Assad, era stato incarcerato in Israele subito dopo gli attacchi che costarono la vita a quattro persone. Venne liberato nel 2008 durante uno scambio di prigionieri. Hamas, da parte sua, ha condannato la sua uccisione, definendo l’azione “un crimine odioso”.
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