Missione scientifica senza precedenti al Polo Nord
È ormai tutto pronto per la più grande spedizione scientifica mai realizzata al Polo Nord. Alla missione contribuirà anche l'Istituto per lo studio delle nevi e delle valanghe di Davos.
Quali sono i processi e le variazioni stagionali di energia che influiscono sul sistema atmosfera-ghiaccio-oceano, che impatto hanno sulla massa di ghiaccio e in che modo questi cambiamenti agiscono in modo più globale sul clima e sugli ecosistemi? È questo – in estrema sintesi – il principale obiettivo della missione “MosaicCollegamento esterno“.
Da settembre e per un anno intero, circa 600 scienziati provenienti da 19 paesi parteciperanno (alternandosi) a quella che è stata definita la spedizione scientifica più importante mai realizzata nell’Artide, regione che subisce in modo più estremo i cambiamenti climatici in atto sulla Terra.
Il quartier generale della missione – diretta dall’istituto tedesco Alfred Wegener – è il rompighiaccio Polarstern. La nave percorrerà complessivamente 2’500 chilometri. Per diversi mesi resterà ‘intrappolata’ tra i ghiacci e gli scienziati monitoreranno la zona in un raggio di 50 chilometri attorno alla Polarstern.
Le misurazioni verranno effettuate fino a un’altezza di 35’000 metri e a una profondità di 4’000 metri.
I ricercatori non dovranno solo affrontare il freddo, con temperatura fino a -45°C, ma prestare attenzione anche agli orsi. Per garantire la loro sicurezza, almeno sei persone saranno di vedetta per assicurarsi che non vi siano plantigradi nelle vicinanze.
Tra i 17 Stati partner del progetto vi è anche la Svizzera. Quattro scienziati dell’Istituto per lo studio delle nevi e delle valanghe di DavosCollegamento esterno. Il loro compito sarà di effettuare delle misurazioni della neve, che rappresenta una “componente chiave nel bilancio energetico dei ghiacci marini”.
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