Negli Stati Uniti, è scontro aperto tra il presidente Donald Trump e il suo ex capo stratega Steve Bannon. In un libro del giornalista Michael Wolff, Bannon definisce "sovversivo" e "antipatriottico" l'incontro del figlio di Trump, Don Jr., con un gruppo di russi durante la campagna elettorale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 04.01.2018)
Il libro, intitolato “Fire and fury: inside the Trump White House’, uscirà negli USA il 9 gennaio ed è basato su 200 interviste: allo stesso presidente, al suo entourage, e a una serie di personaggi fuori e dentro l’amministrazione.
A tenere banco, da mercoledì, sono gli stralci relativi a colui che fino a metà agosto scorso fu capo stratega di Donald Trump.
L’incontro alla Trump Tower
Steve Bannon ritiene inverosimile che Don Jr non abbia portato i suoi ospiti nell’ufficio del padre, e “anche pensando che” l’incontro “non fosse sovversivo, o antipatriottico, o una cosa brutta, e mi è capitato di pensare che era tutto di questo”, prosegue, “si sarebbe dovuto chiamare l’Fbi immediatamente”.
Parlando con l’autore, che è un esperto di media e biografo di Rupert Murdoch, Bannon ha inoltre pronosticato che gli investigatori “romperanno Don junior come un uovo sulla televisione nazionale”.
L’indagine del procuratore speciale sul Russiagate Robert Mueller, dice, arriverà a segno concentrandosi sul riciclaggio.
Contenuto esterno
Tra le altre “rivelazioni” proposte dal libro, sono stati anticipati: i termini spregiativi con i quali il presidente si riferirebbe ai suoi collaboratori in loro assenza, la sua preferenza per i ristoranti McDonald’s dovuta alla paura di essere avvelenato, il meccanismo col quale dissimulerebbe la sua alopecia.
Neppure lo stesso Donald Trump, si legge ancora in ‘Fire and fury’, pensava di essere eletto alla Casa Bianca. Aveva, in questo senso, tranquillizzato la moglie. La quale, il giorno del trionfo, avrebbe dunque pianto “non di gioia”.
Da Trump, smentita e diffida
La Casa Bianca ha di nuovo smentito, mercoledì, che Trump abbia incontrato esponenti russi durante la campagna per le presidenziali. “Come il presidente ha dichiarato molte volte, no”, ha detto la portavoce Sarah Sanders. “E non era parte o a conoscenza di ciò”.
“Bannon ha avuto poco o niente a che fare con la nostra vittoria”, si è scatenato Trump attraverso Sanders, “quando l’abbiamo licenziato non solo ha perso il lavoro, ha perso anche la testa”.
Gli avvocati del presidente, scrive il New York Times, hanno intanto inviato una lettera di diffida all’ex capo stratega, per aver violato un accordo di non divulgazione parlando dei membri della famiglia Trump e della società, svelando informazioni confidenziali.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Donald Trump, un anno da presidente
Questo contenuto è stato pubblicato al
Decisamente fuori dagli schemi, la presidenza di Trump è stata segnata anche da scandali, polemiche e risultati legislativi poco concreti -a volte dolorosi per il presidente- come la fallita abrogazione della riforma sanitaria Obamacare. Trionfo e transizione La notte del trionfo, il candidato improbabile entra alla Casa Bianca sospinto da uno tsunami anti-establishment che fa…
Russiagate, un elettore su due ha visto i post di Mosca
Questo contenuto è stato pubblicato al
Proprio oggi sono iniziate le audizioni e i responsabili della sicurezza di Facebook hanno rivelato che 126 milioni di statunitensi, vale a dire metà dei potenziali elettori, hanno ricevuto nel loro account messaggi provenienti da profili in un qualche modo collegati con il potere russo. Una testimonianza riferisce di più di 80’000 pagine con contenuti…
Russiagate, accusa di cospirazione per due uomini di Trump
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’ex stretto collaboratore del presidente è accusato insieme al socio Rick Gates di ben 12 reati, tra i quali figura quello di cospirazione contro gli Stati Uniti in un periodo che va dal 2006 al 2017, in relazione ai loro contestati rapporti con influenti personaggi e uomini d’affari russi. Dichiarazioni false e fuorvianti, riciclaggio e…
Nuovo ribaltone alla Casa Bianca, lascia il capo staff
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un avvicendamento giunto a sorpresa cui non sembra essere estranea la recente nomina di Anthony Scaramucci a direttore della comunicazione. Tra i due non sembrava infatti scorrere buon sangue: Priebus era contrario alla nomina che peraltro aveva già ostacolato in passato. E a sua volta Scaramucci ha accusato il suo rivale di essere il responsabile…
Il Russiagate coinvolge anche il figlio Donald Jr.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con questi messaggi lo scorso anno il figlio del presidente americano concordava un incontro con una avvocatessa russa su indicazioni che questa avesse informazioni compromettenti su Hillary Clinton. Mueller indagherà pure sulle informazioni circa lo stesso incontro, nell’ambito della più vasta inchiesta in corso sulle presunte interferenze della Russia nelle scorse elezioni americane. “Accuse ridicole”…
Questo contenuto è stato pubblicato al
“Ero a terra. Non pensavo assolutamente che avrei perso”. Nel suo libro, la candidata democratica alla Casa Bianca racconta lo choc della serata elettorale dell’8 novembre e la sensazione di essere completamente “svuotata”, la “tristezza” nella quale è sprofondata per settimane. Nelle circa 500 pagine di “What Happened” (Cosa è successo), Hillary Clinton fa sì autocritica…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.