La Libia non ha ancora il governo di unità nazionale previsto dagli accordi internazionali, ma domenica, l’organismo deputato alla sua formazione, ha presentato un nuova lista di Ministri, dopo che i primi 32 nomi erano stati respinti dal Parlamento dell’est, quello di Tobruk.
Una fragile speranza per evitare che l’instabilità rafforzi ulteriormente lo Stato islamico che ha dichiarato Sirte capitale della provincia libica del Califfato.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Libia “5 anni dopo”, un paese ancora diviso
Questo contenuto è stato pubblicato al
Cinque anni fa, proprio in questi giorni, la primavera araba si arricchiva di un nuovo capitolo, dopo le rivoluzioni di Tunisia ed Egitto. In Libia si svolgevano le prime manifestazioni di piazza, che sarebbero sfociate nella caduta di Gheddafi e nell’inizio di una lenta agonia che ha diviso il Paese, rendendolo un obiettivo privilegiato dell’autoproclamato…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lo sforzo per combattere il sedicente Stato Islamico verrà intensificato. È quanto promettono i 23 principali paesi membri della coalizione anti-Isis riunitisi oggi a Roma. Se in Siria e Iraq i risultati cominciano a vedersi è però ora la situazione in Libia a preoccupare.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.