La sicurezza nucleare è al centro del summit cominciato giovedì sera alla Casa Bianca a Washington con una cena di lavoro. Si tratta del quarto e ultimo appuntamento della serie promossa nel 2010 dal presidente statunitense Barack Obama.
In cima all’agenda delle 51 delegazioni presenti, fra cui quella svizzera, c’è la minaccia del terrorismo atomico, posta in particolare dall’autoproclamato Stato Islamico.
Il timore più concreto è che una cellula jihadista si impadronisca di materiale radioattivo da disperdere con l’aiuto di un’esplosione convenzionale, una cosiddetta bomba sporca. Il vertice si concentra oggi soprattutto su questa minaccia.
La Svizzera è rappresentata dal presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann. Accanto a lui i principali leader mondiali. La riunione è anche l’occasione per una serie di incontri bilaterali per Barack Obama, che vorrebbe migliorare la cooperazione transatlantica nella lotta all’autoproclamato Stato islamico.
Assente di peso, però, la Russia, a causa di divergenze con l’amministrazione statunitense durante la fase preparatoria dell’incontro.
Per Obama si tratta comunque dell’ultima occasione per fare della prevenzione contro possibili attentati nucleari o radioattivi, una delle eredità più importanti dei suoi otto anni alla Casa Bianca.
La paura legata a questo tipo di azioni è notevolmente aumentata dopo gli attacchi di Parigi e Bruxelles, e dopo la scoperta nel covo di un presunto jihadista di un filmato che mostra il pedinamento di un responsabile belga della ricerca atomica.
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