AstraZeneca di nuovo in ritardo sulle forniture UE
AstraZeneca "sta lavorando per aumentare la produttività nella sua catena UE" e impiegherà anche la sua "capacità globale per raggiungere la consegna di 180 milioni di dosi all'Unione Europea nel secondo trimestre". È quanto ha dichiarato mercoledì all'Afp un portavoce del gruppo farmaceutico britannico, confermando le indiscrezioni su problemi nella fornitura pattuita con Bruxelles.
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“Circa la metà del volume previsto dovrebbe provenire dalla catena di approvvigionamento dell’UE”, ha chiarito il portavoce, ciò che è coerente con quanto anticipato martedì sera alla Reuters un funzionario comunitario direttamente coinvolto nei colloqui col produttore. AstraZeneca, aveva detto, prevede di erogare ai 27 Paesi “meno di 90 milioni di dosi nel secondo trimestre”.
Le discussioni sono però ancora in corso, e la farmaceutica ha deciso di fare ricorso anche alla sua rete internazionale per cercare di onorare l’impegno contrattuale di 180 milioni di dosi tra aprile e giugno.
Quello che si prospetta è il secondo ritardo nelle consegne da parte di AstraZeneca. Nei primi tre mesi del 2021, la compagnia arriverà a fornire all’Unione 40 milioni di dosi, ovvero meno della metà dei 90 milioni pattuiti.
“L’azienda sta perfezionando il proprio programma”, ha fatto sapere in tarda serata un portavoce della Commissione UE, “e consolidandolo sulla base di tutti i siti produttivi disponibili dentro e fuori dall’Europa. La Commissione prevede di ricevere una proposta migliorata”.
Questo secondo ritardo, peraltro non segnalato in precedenza, rischia di mettere in serio pericolo il calendario vaccinale dell’UE, che mirava a immunizzare il 70% degli adulti entro l’estate.
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