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Vaccini, l’insidioso virus della sfiducia

medico si appresta a infilare una siringa in un braccio
No, il vaccino contro il morbillo non causa l'autismo. © Keystone / Gaetan Bally

Il primo vertice mondiale sulla vaccinazione si è svolto giovedì a Bruxelles. Al centro dei dibattiti la lotta contro la disinformazione.

Aprendo l’incontro, il presidente uscente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha puntato il dito contro coloro che “giocano con il fuoco” rifiutando la vaccinazione.

“Mentre in alcune parti del mondo la gente muore a causa della mancanza di vaccini, qui delle persone rischiano la loro vita e quella degli altri rifiutandoli”, ha affermato Juncker.

Questo primo vertice mondiale sulle vaccinazioniCollegamento esterno, organizzato congiuntamente dall’Organizzazione mondiale della sanità e dalla Commissione europea, ha riunito circa 400 tra ministri della sanità, rappresentanti di organizzazioni internazionali, accademici e professionisti della sanità, nonché esperti di reti sociali.

Il summit si è focalizzato sulla crescente sfiducia nei vaccini e sulla disinformazione che si propaga a velocità fenomenali su internet.

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Una “sfiducia stupida”

“In Europa, il numero di decessi legati al morbillo è stato moltiplicato per sei tra il 2016 e il 2018. Questi casi riguardano soprattutto persone non vaccinate. Perché? Perché molti europei diffidano dei vaccini: il 38% crede che causano le malattie che dovrebbero proteggerli”, ha sottolineato Juncker, deplorando una “sfiducia stupida”.

“Le menzogne sulla vaccinazione si diffondono non solo nei paesi sviluppati, ma anche in quelli meno sviluppati, ad esempio in Pakistan o nella Repubblica democratica del Congo, compromettendo la lotta contro la poliomielite, l’Ebola o altre malattie che potrebbero essere evitate grazie ai vaccini”, gli ha fatto eco il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Nel 2018, 19,4 milioni di bambini di meno di un anno non sono stati vaccinati contro la difterite, il tetano, la pertosse o il morbillo, stando al rapportoCollegamento esterno annuale pubblicato in luglio dall’Oms e dall’Unicef.

“Ciò significa che più di un bambino su dieci non riceve tutti i vaccini di cui ha bisogno”, aveva spiegato una responsabile dell’Oms, Kate O’Brien, presentando il rapporto.

Tasso di copertura stagna

Dal 2010, il tasso di copertura delle vaccinazioni contro la pertosse e il morbillo stagna attorno all’86%. Il tasso è “elevato” ma “insufficiente”, poiché per proteggersi dalle epidemie dovrebbe raggiungere il 95%, rileva l’Oms.

Per il morbillo, inoltre, il tasso scende al 69% si si tiene conto delle due dosi del vaccino e non solo della prima.

La recrudescenza del morbillo

Ed è proprio il morbillo a destare maggiore preoccupazione. Da gennaio sono stati dichiarati 360’000 casi, la cifra più elevata dal 2006.

Spesso benigna, questa malattia virale estremamente contagiosa può causare complicazioni gravi, in particolare tra le persone di salute più cagionevole. Prima dell’arrivo del vaccino negli anni ’70, il morbillo uccideva da sette a otto milioni di bambini all’anno nel mondo.

Tra il 2000 e il 2016 il numero di morti a causa del morbillo è fortemente diminuito, passando da 550’000 a 90’000. Nel 2017 è però stato registrato un aumento (110’000).

Le cause sono da imputare da un lato ai problemi di accesso ai vaccini nei paesi poveri, dall’altro alla sfiducia nei confronti dei vaccini nei paesi ricchi. Una sfiducia alimentata, come detto, da varie teorie più o meno campate in aria che circolano sulle reti sociali, ad esempio lo studio del 1997 che collega autismo e vaccini e che è stato a più riprese smentito (l’autore aveva falsificato i risultati).

La Svizzera tra i paesi in cui regna più sfiducia

Queste teorie hanno un impatto assai devastante. In Francia, ad esempio, una persona su tre non crede che i vaccini siano sicuri, stando a un’inchiestaCollegamento esterno pubblicata in giugno dall’istituto di sondaggio statunitense Gallup per conto dell’Ong britannica Wellcome.

Anche la Svizzera è tra i paesi in cui la sfiducia nei confronti dei vaccini è alta (più di una persona su cinque). Non è un caso che nei primi sette mesi del 2019 siano stati registrati nel paese 204 casi di morbilloCollegamento esterno, una cifra otto volte superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (25 casi).

Questa recrudescenza dei casi di morbillo ha spinto le autorità di alcuni cantoni ed altri attori ad intervenire. In marzo, nel cantone Berna 50 allievi non vaccinati sono stati obbligati a restare a casa, mentre una rete di asili nido da qualche mese non accetta più bambini non vaccinatiCollegamento esterno.

Contrariamente a quanto avviene nei paesi ricchi, la fiducia nei vaccini è molto più elevata nei paesi più poveri. In Bangladesh o in Rwanda, ad esempio, quasi la totalità della popolazione è a favore.

“In questi paesi ci sono molte più malattie contagiose e la popolazione è perfettamente cosciente di quello che può succedere se non si è vaccinati”, aveva spiegato all’Agence France Presse Imran Khan, uno degli autori del rapporto dell’Oms.

L’offensiva talebana contro i vaccini

Ciò però non avviene dappertutto. In Afghanistan e in Pakistan, ad esempio, il vaccino contro la poliomielite è combattuto dai talebani e da alcuni capi religiosi, secondo cui è una cospirazione occidentale per sterilizzare i bambini musulmani.

militare davanti a un gruppo di persone
In Pakistan la campagna di vaccinazione contro la poliomielite avviene in alcune regioni sotto scorta militare (nella foto a Peshawar). Il personale sanitario è infatti spesso preso di mira dai fondamentalisti. Keystone / Arshad Arbab

Oppure, in Repubblica democratica del Congo prima dell’estate è circolata una registrazione audio nella quale si incita ad attaccare a colpi di machete tutti coloro che vengono per vaccinare contro l’Ebola, la cui epidemia ha già causato più di 2’000 morti.

Secondo l’Oms, la sfiducia nei confronti dei vaccini è una delle dieci principali minacce per la sanità mondiale, a fianco dell’inquinamento, dell’Ebola o del virus dell’Aids.

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