Dopo un minuto di silenzio per i migranti morti, si è aperto il vertice UE con grandi aspettative. In un abbozzo di dichiarazione finale, i leader comunitari si impegnano a un approccio più comprensivo all’emergenza, anche se alcune delle misure ventilate sembrano essere ancora troppo limitate.
Le conclusioni del vertice sono state anticipate da un documento che tratteggia 4 aree di intervento: il rafforzamento della presenza in mare, la lotta contro i trafficanti di essere umani, la prevenzione in loco e il miglioramento della solidarietà intraeuropea, per non lasciare soli i paesi che sono al fronte: Italia, Malta, Grecia.
Per quanto riguarda il progetto pilota di rilocazione all’interno dell’Unione di 5000 migranti, sembra indice di un atteggiamento ancora troppo timido in rapporto all’ampiezza del fenomeno.
Gli sbarchi intanto continuano nel sud Italia. Dall’inizio dell’anno le cifre parlano di un nuovo anno da primato. Sotto pressione, in particolare, è la Sicilia che si fa carico della maggior parte degli sbarchi e dove rimane più della metà dei migranti.
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