Ai colloqui, che mirano a trovare una soluzione politica, parteciperà per la prima volta anche un rappresentante dell'Iran, principale alleato di Assad
Iniziano venerdì a Vienna i colloqui internazionali sulla Siria. Un vertice che mira a trovare una soluzione politica al conflitto e al quale, insieme ai ministri degli esteri di una ventina di paesi, parteciperà per la prima volta anche un rappresentante dell’Iran, principale alleato del regime di Assad.
Grandi assenti però i protagonisti sul terreno: a Vienna non saranno rappresentati né il regime siriano, né i ribelli e l’eterogenea opposizione.
Tanti e molto complessi i temi in agenda: dalla transizione del potere in Siria all’avanzata dell’Isis. Ma il principale problema che divide in due blocchi contrapposti è il futuro del presidente siriano.
Da un lato, Stati Uniti, i Paesi occidentali, Arabia Saudita e Turchia, ritengono che nessuna soluzione sia possibile senza scalzare Assad; dall’altro, Iran e Russia, che spingono invece per una soluzione diplomatica, con Assad ancora al potere.
Ieri il ministro degli esteri tedesco Steinmeier ha detto che “a Vienna, probabilmente, non ci sarà nessuna svolta”. La speranza è che al vertice si possa almeno discutere di una crisi che dal 2011 ha provocato oltre 250.000 morti.
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