Riapre lo zoo di Zurigo con la nuova savana
Dopo la pausa forzata dovuta al coronavirus, lo Zoo di Zurigo riapre sabato 6 giugno con un'attrazione in più: viene inaugurata infatti la nuova savana Lewa che si estende su 5,6 ettari e ospita 15 specie di animali 'africani', tra cui giraffe, rinoceronti, zebre e antilopi.
La nuova savana è il più grande progetto realizzato allo Zoo di Zurigo e vuol essere un’alternativa per chi in questi tempi di pandemia intende concedersi un safari, hanno dichiarato i responsabili del giardino zoologico davanti ai media.
Il direttore uscente dello zoo, Alex Rübel, si è occupato di questo progetto quasi trent’anni fa. La Savana Lewa, costata 56 milioni di franchi interamente provenienti da donazioni, sarà aperta al pubblico “nella tranquillità e nella calma”, ha dichiarato il presidente del consiglio di amministrazione dello zoo Martin Naville: nessuna cerimonia inaugurale come prevista in un primo tempo.
I visitatori sono accolti dai fischi di pappagalli grigi, alcuni dei quali sono già in grado di imitare i suoni dei telefonini. Con i suoi rinoceronti, gli struzzi, le giraffe e diversi elementi decorativi la struttura è in grado di offrire una sensazione di vacanza.
Niente recinti
Non ci sono recinti dove gli animali sono rinchiusi, ma soltanto una struttura coperta per i mesi invernali inserita in una gola fatta di enormi massi che soltanto ad uno sguardo attento si rivelano essere di cemento. Anche l’enorme baobab non è reale.
I responsabili dello Zoo si aspettano fino a un massimo di 5800 visitatori al giorno ed hanno previsto un sistema di conteggio e un percorso a senso unico. “Ma non saremo del tutto infelici se lo zoo non sarà completamente pieno”, ha detto Naville.
La savana è gestita in collaborazione con il Lewa Wildlife Conservancy in Kenya, una riserva dichiarata Patrimonio mondiale dell’UNESCO, che lo Zoo di Zurigo sostiene nella lotta contro il bracconaggio da 22 anni.
Ecco le immagini nel sevizio del Tg:
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.