A febbraio si vota sull’iniziativa per la responsabilità ambientale
Il Consiglio federale ha deciso che il prossimo 9 febbraio la popolazione elvetica verrà chiamata alle urne per esprimersi su un solo oggetto, ossia l'iniziativa popolare "Per un'economia responsabile entro i limiti del pianeta (Iniziativa per la responsabilità ambientale)"
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Keystone-ATS
Il prossimo 9 febbraio popolo e Cantoni saranno chiamati alle urne per un solo oggetto, l’iniziativa popolare “Per un’economia responsabile entro i limiti del pianeta (Iniziativa per la responsabilità ambientale)”. Lo ha deciso mercoledì il Consiglio federale.
La proposta di modifica costituzionale, promossa dai Giovani Verdi, chiede un cambiamento fondamentale del sistema economico, che metta al centro la protezione dell’ambiente in maniera chiara. Depositata nel febbraio dello scorso anno, ha raccolto 105’940 firme valide.
Limiti in sei ambiti
I giovani ecologisti vogliono che tutte le attività economiche in Svizzera si sviluppino rispettando i limiti naturali della Terra, ovvero soglie che, se oltrepassate, metterebbero in pericolo anche la vita umana. I limiti concernono sei ambiti: clima, biodiversità, consumo d’acqua, utilizzo del suolo, inquinamento atmosferico e apporto di azoto e fosforo. Anche le importazioni dovrebbero venire prese in considerazione.
L’iniziativa mira a una uscita dalle energie fossili. Le conseguenze dei mutamenti climatici e di altre crisi ambientali, innescate da pratiche economiche senza limiti, stanno già minacciando le basi della vita sul nostro pianeta, stando ai promotori dell’iniziativa.
Fra gli altri, l’iniziativa popolare viene sostenuta dalla Gioventù socialista, da deputati e deputate socialisti, dai Verdi e dall’organizzazione ambientalista Greenpeace.
Governo e Parlamento contrari
Governo e Parlamento federali raccomandano agli e alle aventi diritto di voto di bocciare la proposta. Le autorità esecutiva e legislativa hanno rinunciato a elaborare un controprogetto (né diretto, né a livello legislativo).
L’iniziativa comporterebbe costi economici e sociali ingenti, ritiene il Consiglio federale, per il quale le attuali norme bastano per preservare le risorse naturali. Se l’iniziativa fosse accolta, prodotti e i servizi destinati al mercato elvetico dovrebbero essere realizzati in condizioni più rigorose e questo avrebbe un impatto su vari settori come alimentazione, agricoltura, approvvigionamento energetico, abbigliamento e alloggio, ha affermato il Governo nel suo messaggio al Parlamento.
Nel Consiglio nazionale e agli Stati, la maggioranza di deputati e senatori ha fatto propri gli argomenti del Consiglio federale: i primi hanno bocciato il testo con 133 voti contro 61 e con un’astensione; i secondi con 31 no e 11 sì (nessuno si è astenuto).
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