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A Winterthur l’ultima fabbrica di chiodi

In Svizzera non ne restano altre; nello stabilimento, la produzione è affidata a macchine moderne, ma quelle del 1895 sono esposte al pubblico

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In Svizzera resta un’unica fabbrica di chiodi, a Winterthur. Nello stabilimento, la produzione è affidata a macchine moderne. Quelle vecchie, risalenti al 1895, sono però esposte nel museo dell’azienda.

Un pezzo di storia affidato a Werner Senn, l’unica persona ancora in grado di far funzionare i vecchi congegni. Lo abbiamo intervistato.

Werner Senn ha trascorso metà della sua vita nella fabbrica di chiodi di Winterthur, prima come capo officina, poi come responsabile del museo della ditta, con le sue macchine di 120 anni fa.

Il fascino dei chiodi non lo ha mai abbandonato. “Quello che mi ha sempre meravigliato”, spiega, “è vedere come viene prodotto un piccolo chiodo con macchine così grandi.”

Tutto parte da un lungo cavo di metallo, la vecchia macchina si mette all’opera con le sue grandi ruote. Sul chiodo tagliato e stretto nella morsa scende il martello per fare la capocchia.

Un chiodo al secondo. Nel 1895 una prestazione eccezionale. Oggi una macchina del genere non avrebbe alcuna chance sul mercato. Ma resta un’importante testimonianza del passato, che viene mantenuta in vita grazie al sostegno di due associazioni che si impegnano per la conservazione di oggetti della storia industriale del paese.

È necessario allora conservare le competenze per continuare a far funzionare questo cimelio. Werner Senn trasmette ora a un collega il suo sapere. “E’ una cosa fantastica”, ci dice il meccanico Andreas Faust. “Una macchina vecchia, che si muove, che produce ancora e che imparo a conoscere, non è una scatola come uno smartphone pieno di chip e roba che non capiremo mai.”

Proprio l’amore per la meccanica ha accompagnato Werner Senn per 40 anni, e queste macchine gli sono entrate nel cuore, tanto che ormai le chiama per nome. C’è ad esempio il vecchio Fritz. “E là dietro c’è la Lisi e il resto della squadra. Abbiamo costruito un bel rapporto”, aggiunge.

Werner Senn vuole restare il più a lungo possibile per occuparsi del vecchio Fritz e del resto della squadra. Il lavoro non manca. È appena stato avviato il restauro completo di queste macchine storiche.

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