Svizzera e Ue possono ancora trovare una soluzione
"È nell'interesse della Svizzera concludere un accordo istituzionale con l'Unione europea. E possiamo ancora trovare una buona soluzione". Così si è espresso a Bruxelles il segretario di Stato elvetico Roberto Balzaretti, responsabile dei negoziati con l'UE che ha aggiunto che la Svizzera, a differenza del Regno Unito, non negozia per andarsene ma per irrobustire la sua relazione con l’Europa.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/fra con RSI
Contenuto esterno
A sua volta, l’interlocutore di Balzaretti, il segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAD), Christian Leffler si è detto ottimista: “siamo vicini”. Martedì si terrà un nuovo round di trattative in vista dell’accordo quadro con Bruxelles.
In Svizzera, nelle ultime settimane, la situazione si è acuita. I sindacati non sono disposti a concessioni riguardanti le regole elvetiche sui lavoratori distaccati europei, che rappresentano l’ostacolo maggiore alla conclusione dei negoziati.
Nel frattempo, quale segnale di buona volontà, il Consiglio federale ha deciso di rinnovare il contributo di coesione a favore dei Paesi Ue per un ammontare di 1,3 miliardi di franchi spalmati su dieci anni.
Accordi e divergenze
Balzaretti non ha fornito dettagli sulle trattative in corso. Il segretario di Stato ticinese ha tuttavia ammesso che ci sono ancora divergenze concernenti gli aiuti statali e la libera circolazione delle persone, in particolare le misure di accompagnamento. La Svizzera ha un numero elevato di immigrati. Ne ha sì approfittato, ma nel contempo deve proteggere i lavoratori contro il dumping salariale e sociale.
Dal canto suo, Leffler ha criticato le misure di accompagnamento. L’Ue non può accettarle così come sono, ha affermato definendole “sproporzionate”.
Balzaretti ha invece detto ai media di non aver avuto precisazioni in merito alla data del 15 ottobre, entro la quale la Commissione europea dovrebbe dare la sua approvazione sulle trattative concluse con la Svizzera.
Anche da parte elvetica non sono mancate le critiche all’indirizzo di Bruxelles, in particolare sulla questione dell’equivalenza della Borsa svizzera, che ha creato “sorpresa e malumore” nel Paese e non ha contribuito certo a “creare un’atmosfera favorevole” ai negoziati.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Accordo con l’UE, il governo porta avanti i negoziati
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per arrivare a un accordo istituzionale, Bruxelles vuole concessioni da Berna sulle regole riguardanti i lavoratori distaccati. Per questo, la Confederazione tenterà ancora di trovare un dialogo con i sindacati, ha detto venerdì il ministro degli esteri Ignazio Cassis. Il Governo ha ribadito che intende continuare a trattare nell’ambito del mandato attuale per raggiungere un’intesa su tutte le…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Si tratta di un processo interno pienamente nelle mani della Svizzera, ha dichiarato oggi la portavoce Mina Andreeva ai giornalisti a Bruxelles. La Commissione ha investito molto tempo e sforzi nei negoziati ed è pronta a proseguirli. Il raggiungimento di un accordo “non sarà però facile”. La Andreeva non si è espressa in merito all’importanza…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’organizzazione sindacale non transige poiché ritiene che l’obiettivo delle discussioni sia indebolire la protezione dei salari versati ai lavoratori residenti, precisa una notaCollegamento esterno. Le consultazioni con i cantoni e i sindacati -di competenza del ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann, un ex imprenditore- erano state sollecitate dal Consiglio federale (governo) in vista di un accordo istituzionaleCollegamento esterno…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il mercato del lavoro elvetico va protetto contro il dumping salariale e dagli abusi. Così il presidente Alain Berset.
Accordo quadro con l’Ue, i cantoni fanno resistenza
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’Unione europea impedisce gli aiuti statali, cosa che invece in Svizzera sono all’ordine del giorno (dalle banche cantonali alle aziende idroelettriche). E ad avvantaggiarsi sono spesso i cantoni. Quegli stessi cantoni che oggi erano in visita a Bruxelles per spiegare la loro posizione. Nei giorni scorsi il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha informato che …
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.