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Accordo sull’immigrazione di massa

Dopo lunghi dibattiti, per l'applicazione dell'iniziativa, alla fine si è imposto il modello che non prevede né soglie di immigrazione, né tetti massimi né contingenti

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La legge di applicazione dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa accolta dal popolo nel 2014 è pronta per le votazioni finali. Oggi il Consiglio nazionale ha eliminato le ultime divergenze con gli Stati. Il progetto prevede misure a livello di mercato del lavoro con obblighi limitati per i datori di lavoro.

Se i due rami del parlamento approveranno la legge nel corso delle votazioni finali di venerdì prossimo, 16 dicembre, la Confederazione potrà ratificare l’accordo sulla libera circolazione con la Croazia, condizione “sine qua non” affinché la Svizzera possa partecipare a pieno titolo al programma di ricerca europeo Orizzonte 2020.

Dopo lunghi dibattiti, alla fine si è imposto il modello – emendato nel corso dell’esame sulle divergenze – messo a punto dal consigliere agli stati Philipp Müller che non prevede né soglie di immigrazione, né tetti massimi né contingenti.

Il Parlamento intende limitare l’immigrazione dai paesi europei incitando i datori di lavoro a reclutare disoccupati piuttosto che ricorrere a manodopera estera.

Nessuna preferenza nazionale

In caso di disoccupazione superiore alla media – principio che il Consiglio federale dovrà definire per ordinanza, n.d.r. – in gruppi professionali, settori di attività o regioni economiche, i datori di lavoro sarebbero quindi obbligati – se non lo faranno potranno essere punti con una multa fino a 40 mila franchi – ad annunciare i posti vacanti agli Uffici regionali di collocamento.

Quest’ultimi dovranno selezionare una serie di candidati idonei al posto e i datori di lavoro saranno tenuti a convocare i disoccupati iscritti all’URC il cui profilo corrisponde all’impiego oppure potranno sottoporli a un test attitudinale.

Qualora tutte queste misure a livello di mercato del lavoro non dovessero generare effetto alcuno, il Consiglio federale potrà sottoporre al Parlamento misure supplementari nel rispetto degli impegni internazionali della Svizzera. In caso di problemi seri, specie se causati dai frontalieri, anche i cantoni potranno proporre provvedimenti supplementari al Consiglio federale.

Un tradimento del popolo?

Nel corso del dibattito gli esponenti dell’UDC hanno parlato di una soluzione escogitata da una maggioranza del Parlamento che non ha nulla a che vedere con l’iniziativa contro l’immigrazione di massa. “Si tratta di una capitolazione senza condizioni davanti a Bruxelles”, ha tuonato Gregor Rutz.

ats

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