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Accusata di razzismo, l’UDC è confrontata con diverse denunce

L'UDC ha incentrato la sua campagna per le elezioni federali del 22 ottobre sulla lotta all'immigrazione. © Keystone / Laurent Gillieron

Negli ultimi giorni, diverse associazioni e privati cittadini hanno sporto denuncia contro l'UDC. Il partito uscito vincitore dalle recenti elezioni federali è accusato di razzismo e incitamento all'odio per alcune immagini utilizzate sui suoi manifesti durante la campagna elettorale.

Ad avviare un’azione giudiziaria contro l’Unione democratica di centro (destra conservatrice), è stata in particolare la Commissione federale contro il razzismo, affiancata dalla sezione svizzera della Lega contro il razzismo e l’antisemitismo (Licra) e dall’associazione Hadar, che riunisce persone di origine africana.

Il collage presentato nell’opuscolo distribuito in tutto il Paese a favore dell’iniziativa dell’UDC intitolata “No a una Svizzera da dieci milioni di abitanti”. RTS-SWI

A suscitare indignazione è stata soprattutto un’immagine su un opuscolo distribuito in tutte le cassette delle lettere del Paese nell’ambito della campagna per l’iniziativa denominata “No a una Svizzera da dieci milioni di abitanti”. Il collage contrappone una fotografia scattata a Lampedusa con una folla di persone migranti di colore, barrati con una croce rossa, all’immagine di una famiglia nella tranquilla campagna svizzera, con una spunta verde.

Il messaggio? Un’immigrazione “di massa” porta a un incremento della “criminalità importata”, a “risse violente”, “cementificazione” e “ingorghi”.

Una campagna che “propaganda un’ideologia razzista”

Le associazioni summenzionate hanno denunciato quello che ritengono essere un “messaggio di odio” e un atto di discriminazione nei confronti della comunità africana che vive in Svizzera. Giovedì scorso hanno annunciato che presenteranno una denuncia penale.

“In questo caso, si tratta di un partito che sta chiaramente propagando un’ideologia razzista e conducendo una campagna razzista”, ha sottolineato Philippe Kenel, presidente della sezione svizzera della Licra, al microfono della trasmissione Forum della Radiotelevisione svizzera di lingua francese. A suo avviso, non si tratta di stabilire se l’UDC – o le persone che votano UDC – sia intrinsecamente razzista, ma il partito ha perso punti “in termini di dignità e qualità morali”.

Alla domanda sul legame concreto tra le persone migranti di Lampedusa e i problemi sollevati nell’opuscolo distribuito in tutta Svizzera, il presidente della sezione vodese dell’UDC, Kévin Grangier, ha schivato la questione, ricordando che il suo partito aveva lanciato l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”, accettata dalla popolazione nel febbraio 2014, e che “già denunciava tutto ciò che sta accadendo ora”. “È lo stesso problema e non vogliamo risolverlo”, ha affermato.

L’UDC invoca la libertà di espressione

Anche altre immagini stanno suscitando polemiche, tra cui quelle utilizzate nella campagna “Nuova normalità?”, in cui l’UDC collega ancora una volta la politica di asilo alla criminalità. Sui manifesti, il partito mostra immagini di uomini che brandiscono armi per illustrare notizie di aggressioni o risse che coinvolgono persone straniere, accompagnate da slogan che criticano il “caos dell’asilo”.

print screen campagna udc
Gli stranieri fonte di tutti i mali, secondo la campagna dell’UDC “Nuova normalità?”. UDC

La campagna è stata giudicata razzista e xenofoba dalla Commissione federale contro il razzismo, che il mese scorso ha chiesto al partito di interromperne la diffusione. Una richiesta caduta nel vuoto. L’UDC ha replicato che ciò costituisce una censura e un attacco alla libertà di espressione.

“Abbiamo semplicemente condotto una campagna di verifica dei fatti. Abbiamo fatto riferimento a ciò che è accaduto negli ultimi tre mesi, a tutte le notizie che esprimono la realtà della criminalità importata in Svizzera”, ha argomentato Kévin Grangier a Forum. E per lui questa è “solo la punta dell’iceberg”.

La settimana scorsa anche due associazioni antirazziste hanno presentato una denuncia penale, in particolare per il tramite del consigliere comunale socialista di Losanna Samson Yemane, di origine eritrea.

Utenti degli autobus di Ginevra scioccati

Il manifesto affisso a Ginevra a favore dell’iniziativa a sostegno della poliia. RTS-SWI

Infine, è stato aperto un procedimento a seguito di una denuncia penale presentata da un avvocato ginevrino in merito a un’altra immagine utilizzata dalla sezione cantonale dell’UDC durante le ultime elezioni cantonali di aprile e una campagna sulla sicurezza e a sostegno della polizia. Essa mostra un uomo nero incappucciato che ammanetta un poliziotto.

L’immagine è stata diffusa sui trasporti pubblici ginevrini e da allora è stata ritirata a seguito di numerose lamentele da parte della clientela, secondo quanto indicato dai Trasporti pubblici ginevrini.

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