In Vallese l’energia è prodotta dai batteri dei depuratori
Nel Canton Vallese è stata sviluppata la più lunga batteria a combustibile microbiologica del mondo. Il progetto condotto a Sion consente di produrre elettricità con i batteri presenti nelle acque reflue e al contempo ha l’ulteriore vantaggio di depurare gli scarichi urbani e industriali.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 6.3.2019)
La tecnica, scoperta nel lontano 1910, è stata ripresa alcuni anni fa dal professor Fabian Fischer dell’Alta scuola specializzata della Svizzera Occidentale (Hes-So) che con i suoi collaboratori ha messo a punto la pila batterica installata nel depuratore del capoluogo vallesano.
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“Abbiamo tre obiettivi principali: diminuire i consumi elettrici del depuratore, produrre elettricità e purificare l’acqua”, ha spiegato in proposito Fabian Fischer. In effetti la batteria a combustibile microbiologico, lunga 14 metri e operativa dalla fine dello scorso anno, produce sufficiente elettricità per alimentare parecchie pile di Litio ma soprattutto depura gratuitamente l’acqua di scarico da tutti i suoi componenti organici.
Il progetto avviato nel 2016 dovrà essere affinato nei prossimi due anni e a regime permetterà di risparmiare oltre 600’000 franchi all’anno di energia e di coprire il fabbisogno di 250 famiglie.
Un impianto di depurazione per 100’000 abitanti, è stato stimato, potrebbe creare un reddito di 1,75 milioni di franchi e in Svizzera si potrebbero produrre 0,2 kilowattora per persona al giorno, vale a dire un potenziale tra i 500 e i 700 gigawattora all’anno, ha precisato il professore. In sostanza i depuratori potrebbero generare elettricità invece di pagarla con i soldi dei contribuenti, come avviene oggi.
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