Anche la Svizzera vuole la neutralità climatica entro il 2050
Come l'Unione europea, anche la Svizzera vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per riuscirci vanno stanziati 2 miliardi di franchi per il risanamento energetico degli edifici e altri 1,2 miliardi per sostenere il settore industriale.
Tra le misure per raggiungere l’obiettivo è previsto anche un obbligo di installare pannelli solari sugli edifici di nuova costruzione. Lo ha deciso il Consiglio degli Stati approvando a larga maggioranza il controprogetto indiretto all’iniziativa “Per un clima sano (Iniziativa per i ghiacciaiCollegamento esterno)”.
In risposta a un’iniziativa popolare, il Parlamento non propone una modifica della Costituzione (come ogni iniziativa popolare propone) ma una modifica di legge o una nuova legge. Il controprogetto indiretto permette alle autorità di proporre un’alternativa senza modificare direttamente la Costituzione. Se il comitato d’iniziativa non ritira la sua iniziativa, il controprogetto indiretto entra in vigore se l’iniziativa viene rifiutata.
Più in dettaglio, il controprogetto contiene l’obiettivo delle emissioni nette pari a zero. Ciò significa che entro il 2050 le emissioni di gas serra dovranno essere ridotte il più possibile, mentre le emissioni residue dovranno essere sottratte dall’atmosfera attraverso le cosiddette “emissioni negative”. Contrariamente all’iniziativa, la controproposta non cita esplicitamente alcun divieto di vettori energetici fossili e prende in considerazione la situazione particolare delle regioni periferiche e di montagna.
Oggi, pur sostenendo ampiamente il controprogetto indiretto nella versione decisa in giugno dal Consiglio nazionale, i “senatori” hanno approvato alcune modifiche in particolare nel settore degli edifici. È stato infatti introdotto un obbligo di installare pannelli solari sui nuovi immobili. I cantoni potranno prevedere eccezioni a determinate condizioni. Gli edifici e le infrastrutture federali esistenti dovrebbero inoltre essere utilizzati il più possibile per la produzione di energia fotovoltaica.
La Camera ha approvato delle disposizioni che facilitano la costruzione di impianti di grandi dimensioni nelle zone di montagna. Tutte queste disposizioni sugli impianti fotovoltaici sono stata scorporate dal controprogetto e figurano ora in una legge separata, che è stata dichiarata urgente.
Da parte sua, l’industria dovrà ridurre le sue emissioni del 90% entro il 2050. Anche qui è previsto un sostegno federale tramite un programma di promozione delle tecnologie nel settore industriale. L’impegno finanziario è pari a 1,2 miliardi di franchi spalmati su sei anni.
Il dossier torna ora al Consiglio nazionale per l’esame delle divergenze.
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