Ancora pochi rifugiati ucraini lavorano in Svizzera
Sugli oltre 50'000 rifugiati ucraini giunti in Svizzera, solo un migliaio di persone ha iniziato un'attività lucrativa con l'autorizzazione del loro Cantone di soggiorno. La consigliera federale Karin Keller-Sutter ha incontrato mercoledì una di esse: una donna che lavora nella cucina di un ristorante di Münsingen vicino a Berna da inizio maggio.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
La consigliera federale Keller-Sutter intende promuovere l’esercizio di una professione da parte delle persone titolari dello status di protezione S (attualmente sono 51’860). Per farsi un’idea della situazione, la ‘ministra’ si è recata a Münsingen, vicino a Berna, per parlare con la cuoca ucraina – originaria di Krivyy Rih, nel sud dell’Ucraina – e la gerente delle loro esperienze nel lavoro quotidiano. Il ristorante è tra le prime aziende in Svizzera ad aver assunto una rifugiata con questo statuto di protezione.
Mentre in una prima fase era prioritaria l’accoglienza e l’alloggio dei profughi, il focus è ora sulla loro integrazione nella vita sociale e professionale. Per promuovere ulteriormente la loro entrata nel mercato del lavoro elvetico, Keller-Sutter ha tra l’altro invitato le parti sociali, i Cantoni e le autorità preposte a un colloquio previsto il prossimo 23 agosto.
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Finora i Cantoni hanno rilasciato circa 1’000 permessi di lavoro, ma le cifre sono probabilmente notevolmente superiori. Questo perché l’iscrizione nelle banche dati della Confederazione è effettuata soltanto dopo il rilascio del permesso, mentre l’autorizzazione di lavoro può essere concessa immediatamente dopo aver ricevuto lo statuto di protezione S, il che va a creare un buco di varie settimane.
Il maggior numero di permessi (203) è stato rilasciato nel settore alberghiero e della ristorazione. Seguono i rami della pianificazione, consulenza e informatica (146), dell’insegnamento (102) e dell’agricoltura (97).
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