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Italiano, una lingua svizzera

Cent’anni fa l’italiano sbarcava nella Berna federale

Cento anni fa, nel 1917, nasceva il servizio in lingua italiana nell’amministrazione federale, 70 anni dopo la nascita della Svizzera moderna. All'epoca in governo federale sedeva il ticinese Giuseppe Motta che con una "circolare" invitava i colleghi di governo e i rispettivi dipartimenti ad essere più attenti nelle traduzioni in italiano. Da allora la presenza dell'italiano nella Berna federale ha fatto molta strada.

Oggi, a distanza di un secolo, il “caso vuole” che un altro ticinese, Ignazio Cassis, sia stato eletto nel governo federale. Non solo. Il vicecancelliere, che è anche il responsabile dei servizi linguistici centrali della Confederazione, è anch’esso un ticinese: Jörg De BernardiCollegamento esterno. Sembra dunque che l’italiano nella Berna federale sia ben rappresentato.

100 anni di italianità nell’amministrazione

Il Segretariato di lingua italiana, oggi Divisione italiana dei Servizi linguistici centrali della Cancelleria federalCollegamento esternoe, compie dunque cento anni. Per l’occasione è stato pubblicato il libro “Anche in italiano!” scritto da Verio Pini, consulente linguistico in seno alla Cancelleria federale.

Per ricordare questo anniversario è stata organizzata a Bellinzona una cerimonia alla presenza delle tre personalità appena menzionate.

Un po’ di storia…

La Svizzera moderna nasce nel 1848. Ma solo dopo 70 anni la cancelleria federale si dota di un servizio linguistico anche in italiano. Grazie anche alla presenza del ticinese Giuseppe MottaCollegamento esterno in governo, che durante la Prima Guerra Mondiale interviene a difesa dell’italianità con la famosa Circolare Motta”. Un intervento – ricordava lo stesso Motta – per coinvolgere e rendere compatto il “fronte meridionale” e per contribuire alla “costruzione dello Stato” in costante tensione tra forze centralizzanti e spinte federalistiche.

Nell’autunno del 1917 il Consiglio federale decide di seguire l’invito di Motta e crea presso la Cancelleria un Segretariato di lingua italiana.  Un primo vero passo verso la costruzione progressiva dello Stato federale. Da allora la presenza dell’italiano nell’amministrazione federale è stata sempre più importante. 

Nel 1969 la lingua italiana si consolida anche in Parlamento: la Svizzera si dirige così verso una parificazione delle lingue, fino ad arrivare al 1991 quando sia nell’amministrazione federale sia nei lavori parlamentari le tre lingue ufficiali diventano parificate di fatto.

Il passo decisivo

Sebbene la Svizzera sia uno Stato plurilingue, gli svizzeri non sono per forza dei poliglotti. Anzi. Si dovrà dunque aspettare il 2007 per avere la legge federale sulle lingue nazionali e la comprensione tra le comunità linguisticheCollegamento esterno e il 2010 per la relativa ordinanza federaleCollegamento esterno

Oggi la lingua italiana non è messa in dubbio. Con tedesco e francese –  e in minima parte anche il romancio – l’italiano è parte imprescindibile della realtà federale. 

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