Le teorie del complotto giudaico si rafforzano in Svizzera
Il numero di aggressioni antisemite fisiche e verbali ha registrato un leggero calo nel 2019. A preoccupare sono le minacce su internet e la diffusione delle teorie cospirative.
L’anno scorso nella Svizzera tedesca sono stati registrati 38 episodi di antisemitismo, mentre nella Svizzera francese i casi sono stati 114, contro rispettivamente 42 e 174 nel 2018.
A dirlo sono due rapporti pubblicati mercoledì dalla Federazione svizzera delle comunità israeliteCollegamento esterno (FSCI), che si occupata della regione germanofona, e dal Coordinamento intercomunitario contro l’antisemitismo e la diffamazioneCollegamento esterno (CICAD), che ha elaborato quello per i cantoni francofoni.
Insulti, minacce di morte contro bambini ebrei che si recavano a scuola, profanazione di una stele in memoria delle vittime della Shoah, disegni di svastiche: sono alcuni degli episodi riportati l’anno scorso.
Se nel ‘mondo reale’ la situazione sembra più o meno sotto controllo – la FSCI rileva che non sono stati riportati né atti di violenza né danni materiali e che i casi registrati sono inferiori a quelli in altri paesi europei – non altrettanto si può dire dell’universo virtuale. In questo ambito, le due organizzazioni si dicono preoccupate.
A suscitare inquietudine è soprattutto la “crescente popolarità” delle tesi complottiste, che fanno generalmente tutte riferimento a una “cospirazione ebraica internazionale”. Circa la metà degli atti antisemiti online rientrano in questa categoria. Una delle ‘teorie’ di maggior successo è quella della ‘grande sostituzione’, secondo cui la popolazione europea sarebbe volontariamente sostituita da un’altra, di origine extra-europea. Il tutto avverrebbe grazie a una precisa regia pluto-giudaico-massonica (con Soros preferibilmente nelle vesti del grande burattinaio).
Anche se circoscritti nel mondo virtuale, questi atti non devono essere presi alla leggera, sottolineano le due organizzazioni. Lo dimostrano i recenti attentati in sinagoghe o moschee a Pittsburgh (USA), Christchurch (Nuova Zelanda), Poway (USA) e Halle (Germania) da parte di militanti di estrema destra che propagavano simili farneticazioni.
Il servizio del Telegiornale:
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