Il Consiglio federale (governo) ha dichiarato lunedì la situazione straordinaria in tutta la Svizzera, dalla mezzanotte di martedì fino al 19 aprile. Resteranno aperti soltanto i negozi di generi alimentari, le farmacie, gli sportelli dei servizi pubblici, bancari e postali, le stazioni di servizio e gli studi medici. Saranno pure introdotti, alle frontiere con la Germania, l'Austria e la Francia, controlli analoghi a quelli già in vigore al confine con l'Italia (resta garantito il transito dei frontalieri). Sarà inoltre rafforzato il servizio d'appoggio dell'esercito.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/ri con ATS
“Adesso dobbiamo tutti darci una mossa, in tutto il Paese”, ha detto la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, rinnovando più volte e in più lingue nazionali il suo appello, durante la conferenza stampa indetta per illustrare le misure straordinarie adottate dal governo per contenere la diffusione dell’epidemia da nuovo coronavirus.
Si tratta in sostanza di un’estensione all’intero Paese di quanto già deciso dai governi cantonali in Ticino e altri sette cantoni. Anche la chiusura delle scuole è stata estesa di due settimane.
In Svizzera, i casi di Covid-19 hanno superato 2’300. I morti sono saliti a 20.
Sommaruga ha chiesto alla popolazione di rispettare scrupolosamente sia le misure igieniche e di distanza sociale già introdotte, sia i nuovi provvedimenti, ricordando come lo scopo sia rallentare la diffusione del coronavirus per evitare il cosiddetto ‘collo di bottiglia’, ovvero che troppi malati di Covid-19 abbiano contemporaneamente bisogno di essere ricoverati in ospedale.
Contenuto esterno
Da parte sua, il consigliere federale Alain Berset -responsabile della salute pubblica- ha precisato che resteranno chiuse tutte le strutture di svago e di intrattenimento, così come gli esercizi che forniscono cure non necessarie (parrucchieri, estetisti e simil) e sarà vietata qualsiasi manifestazione privata e pubblica, fatta eccezione per i funerali. È garantita invece l’apertura delle strutture sanitarie e degli studi medici, ai quali però si chiede di rinunciare a interventi e terapie non urgenti.
Le persone particolarmente a rischio dovranno svolgere le loro mansioni da casa, e restarvi anche nel caso questo non fosse possibile. Saranno poste in congedo dal datore di lavoro e continueranno a percepire il loro stipendio.
Berset, come Sommaruga, hanno sottolineato che da questo istante le misure anti-coronavirus saranno uniformi e da applicare in modo rigoroso in tutto il Paese. Non ci saranno più decisioni in materia a livello cantonale. Ogni eventuale misura ulteriore sarà varata da Berna.
La ministra di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter, da parte sua, ha invitato gli svizzeri in viaggio all’estero a rimpatriare al più presto.
Maggior supporto dall’esercito
Per aiutare le autorità cantonali alle prese con l’epidemia, il Consiglio federale ha inoltre rafforzato il servizio d’appoggio dell’esercito da 800 a 8000 militari; provvedimento che resterà in vigore fino alla fine di giugno 2020, indica una notaCollegamento esterno del governo.
L’esercito, in primo luogo, servirà la sanità pubblica, fornendo prestazioni quali la cura e la sorveglianza dei pazienti, i trasporti sanitari o la logistica ospedaliera (ad esempio la disinfezione dei letti, la cucina, la lavanderia e le pulizie).
Contenuto esterno
Il numero di soldati che sarà effettivamente impiegato dipenderà dagli sviluppi della situazione e dalle richieste delle autorità competenti; 3000 soldati sono a disposizione da subito.
L’esercito svolgerà inoltre compiti di trasporto e collaborerà all’allestimento di infrastrutture improvvisate. Sarà infine operativo nel settore della sicurezza, sgravando i corpi di polizia cantonale o appoggiando le guardie di confine alle frontiere e negli aeroporti.
Approvvigionamento garantito
Il Consiglio federale ha ribadito che le scorte predisposte di derrate alimentari, medicamenti e merci d’uso quotidiano sono sufficienti.
Nuova Zelanda, in migliaia marciano a Wellington in difesa dei Māori
Questo contenuto è stato pubblicato al
Decine di migliaia di persone hanno marciato verso il Parlamento neozelandese a Wellington per protestare contro un disegno di legge che, secondo i critici, colpisce alla radice i principi fondanti del Paese e indebolisce i diritti del popolo Māori.
I prezzi dei generici sono “decisamente troppo alti” in Svizzera, secondo Mister Prezzi
Questo contenuto è stato pubblicato al
I prezzi svizzeri dei 20 principi attivi con brevetto scaduto più venduti sono decisamente troppo alti. È quanto emerge da un raffronto con i prezzi all'estero. I generici più economici costano in media più del doppio rispetto a quelli dei 15 Paesi confrontati.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo il netto calo subito in settembre, le esportazioni di orologi svizzeri hanno messo a referto un ribasso, seppur meno evidente, anche in ottobre.
Le spese sanitarie supereranno i 100 miliardi di franchi nel 2025
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Svizzera le spese sanitarie dovrebbero superare i 100 miliardi di franchi nel 2025. Lo afferma il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF), che per quest'anno ha calcolato un aumento di oltre il 4%.
Nuovo record per le esportazioni svizzere in ottobre
Questo contenuto è stato pubblicato al
Spinte dal settore chimico-farmaceutico, in ottobre le esportazioni svizzere sono aumentate del 10,2%, raggiungendo un nuovo livello record. Le importazioni sono dal canto loro cresciute dell'1,8%.
Un anno con alti e bassi per l’agricoltura svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il 2024 è stato un anno con alti e bassi per l'agricoltura svizzera. Nel complesso, la produzione totale ha ristagnato, mentre i costi di produzione sono diminuiti. È quanto emerge dalle prime stime dell'Ufficio federale di statistica (UST).
Deposito scorie radioattive, Nagra inoltra la domanda di realizzazione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il futuro deposito geologico per rifiuti radioattivi dovrebbe venir realizzato nel territorio del comune di Stadel (canton Zurigo). È quanto chiede la Nagra, Società cooperativa nazionale per l'immagazzinamento delle scorie radioattive, alla Confederazione.
Ignazio Cassis all’ONU chiede la fine della guerra in Ucraina
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nella serata di ieri il consigliere federale Ignazio Cassis, dopo essere intervenuto al Consiglio di sicurezza dell'Onu su Medio Oriente e Sudan, ha chiesto a Mosca la fine delle ostilità con l'Ucraina. Dopo 1000 giorni di guerra è ora che le armi tacciano.
Philippe Lazzarini: “Non esiste un’alternativa all’UNRWA”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Non esiste un'alternativa all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) nei Territori palestinesi occupati, ha dichiarato lunedì il suo responsabile.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Pandemia, stato di necessità e chiusure in 8 cantoni
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Svizzera sei cantoni - Ginevra, Grigioni, Neuchâtel, Giura, Basilea Campagna e Vallese - hanno deciso di seguire l'esempio ticinese.
Coronavirus in Ticino, si moltiplicano le azioni solidali
Questo contenuto è stato pubblicato al
Si stanno moltiplicando nel cantone Ticino le azioni di solidarietà soprattutto nei confronti della popolazione anziana.
Coronavirus in Svizzera, facciamo un po’ di ordine
Questo contenuto è stato pubblicato al
Aumentano in modo esponenziale i casi di infezione da coronavirus in Svizzera. Vediamo nel dettaglio misure prese, informazioni e raccomandazioni.
Questo contenuto è stato pubblicato al
In queste lunghe giornate in cui gli italiani sono chiusi in casa, si moltiplicano le iniziative di solidarietà.
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.