Berna ordina alla Pilatus di ritirarsi da Arabia Saudita e EAU
Il costruttore di aerei Pilatus deve sospendere entro 90 giorni ogni sua attività in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, secondo quanto hanno deciso mercoledì i vertici del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
Berna ha ritenuto di non adottare l’identica misura nei riguardi di due altri paesi mediorientali, vale a dire Qatar e Giordania.
Il provvedimento restrittivo, indica una nota della Confederazione, è stato stabilito in applicazione della legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all’estero (LPSP) entrata in vigore nel 2015.
I competenti uffici del dipartimento federale hanno esaminato approfonditamente il tipo di servizi resi dal costruttore svizzero che si traducono soprattutto in supporto tecnico, gestione dei pezzi di ricambio e risoluzione dei problemi relativi al velivolo PC-21 e ai simulatori.
A giudizio di Berna queste attività rappresentano un sostegno a forze armate e per questo motivo violano la legge, poiché incompatibili con gli obiettivi di politica estera della Confederazione. È noto infatti il coinvolgimento delle forze armate arabe nel conflitto nello Yemen che ha provocato numerose vittime civili e la popolazione è ormai allo stremo.
Ma i guai per la società nidvaldese non finiscono qui. La Direzione politica del DFAE è infatti dell’avviso che sussistano indizi secondo cui la Pilatus non avrebbe rispettato l’obbligo di notifica previsto dalle norme ed ha quindi sporto denuncia presso il Ministero pubblico della Confederazione.
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