Aromat, da 70 anni su (quasi) tutte le tavole elvetiche, ma non solo
Il mix di spezie più svizzero che ci sia ha da poco compiuto 70 anni. La nascita casuale di un prodotto diventato uno dei simboli della cucina elvetica.
Se si pensa al cibo svizzero, vengono in mente fondue, raclette, formaggi di ogni tipo e cioccolata. C’è chi non dimentica anche i maccheroni dell’alpigiano (chi l’ha detto che non si possono combinare pasta, patate, panna, formaggio, cipolle e purea di mele?) o il famigerato riso alla Casimir (riso, pollo, curry, ananas – ma c’è chi addirittura propone la macedonia di fruttaCollegamento esterno – e banane). Solo i più esperti, però, nomineranno l’Aromat. Non è un piatto, è vero, ma non può mancare sulle tavole elvetiche (soprattutto quelle della Svizzera tedesca). Si tratta di un condimento composto da una miscela di spezie, erbe e sale, colorata di giallo con curcuma in polvere. Forse seguendo i trend alimentari, da poco è diventato anche vegano e dalla sua composizione è stato eliminato il lattosio.
È di proprietà della Knorr, a sua volta controllata da Unilever, e ha da poco compiuto 70 anniCollegamento esterno. Portati bene, a giudicare dalla cifra d’affari: la ditta, che possiede la ricetta originale, ne produce 3’000 tonnellate all’anno, di cui la metà resta nella Confederazione, mentre l’altra metà viene distribuita all’estero, principalmente nei Paesi europei.
La sua storia è legata alla Seconda guerra mondiale: Knorr è un’azienda tedesca, che nel 1907 aprì una filiale in Svizzera, a Thayngen, nel canton Sciaffusa, poco lontano dalla frontiera. Nel 1940 la casa madre, a causa del conflitto in corso, non riesce più a fornire alla sede elvetica l’estratto di carne, fondamentale per la produzione di zuppe, dadi da brodo, eccetera. E sarà questo problema a dare una svolta alla sede di Thayngen, come si legge sul sito del Patrimonio culinario svizzeroCollegamento esterno: “Stando a un libro pubblicato in occasione dei 100 anni di Knorr in Svizzera, la sede di Thyangen ha colto questa opportunità per affermare la propria differenza e la propria indipendenza. Da quel momento in poi si è concentrata sul mercato elvetico. Questo ha portato alla creazione di nuovi prodotti, specifici per la Confederazione, in particolare il brodo di pollo, il purè di patate liofilizzato Stocki e, appunto, Aromat”.
Inizialmente questo condimento, lanciato nel 1952, veniva venduto sotto forma di cubo e con il poco accattivante nome di “Pflanzenextrakt” (trad. dal tedesco “estratto di piante”). Un anno dopo diventò Aromat – nome che fu considerato più invitante – e il cubo divenne una polvere, più facile da cospargere sui cibi. È nato come condimento per insalata, ma in poco tempo è entrato nella maggioranza delle case e dei ristoranti elvetici a nord del Gottardo. Meno diffuso invece nel canton Ticino, a causa dell’influenza italiana e mediterranea che vede come unici condimenti per l’insalata olio, aceto, sale e pepe.
Maggi Würze, ancora più svizzero
Non solo Aromat, però: sulle tavole elvetiche a nord delle Alpi esiste anche un altro condimento, prodotto dall’azienda 100% rossocrociata Maggi (fondata da Julius Maggi, nato a Frauenfeld, nel canton Turgovia nel 1872). Si tratta di un insaporitore liquido, il Maggi Würze, la cui bottiglietta marrone con etichetta giallo-rossa è diventata iconica. Il Würze è anche più vecchio di Aromat: arriva sugli scaffali nel 1886, poco dopo la prima zuppa in polvere a base di piselli e fagioli, inventata dallo stesso Julius Maggi. L’insaporitore liquido contiene estratti di proteine vegetali (frumento) ed esaltatori di sapidità.
Due ingredienti che da un lato rafforzano la tesi di una cucina elvetica poco fantasiosa, ma che, grazie a una veloce ricerca online, dall’altro risultano essere molto utilizzati e molto versatili. Si sussurra anche che una delle ricette meglio custodite della storia elvetica, quella della salsa del famoso pollo al cestello del ristorante Polet Burg di Attinghausen, nel canton Uri, abbia come suo ingrediente principale proprio l’Aromat. Un’informazione che non è mai stata né confermata né smentita.
Un ritorno alla gloria?
L’Aromat – forse perché più conosciuto – sta tornando in auge (come molti altri ingredienti “antichi” o “fuori moda” negli ultimi anni), grazie anche ai social: sono centinaia i “meme” che lo riguardano e le ricette che lo includono. Per esempio, segno dei tempi che cambiano, da più parti viene consigliato come ottimo condimento dell’avocado toast. C’è anche chi giura che sia ottimo sulla pasta in bianco. Ci fidiamo, ma non abbiamo avuto il coraggio di provare.
Insomma, de gustibus… Ma se chiedete a un espatriato/a svizzero/a quali sono i sapori di casa che più mancano loro, c’è un’alta probabilità che rispondano proprio “L’Aromat!”, che spesso si ritrova nelle loro valigie al rientro a casa da una vacanza elvetica. A meno che non vivano in Sudafrica, dove sembra essere molto conosciuto e diffuso.
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