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Mantenere denti sani rimane un lusso per pochi

primo piano di una bocca che viene analizzata da un dentista
Le cure dentistiche in Svizzera pesano molto sul budget. KEYSTONE/Copyright 2023 The Associated Press. All rights reserved.

La Camera bassa del Parlamento elvetico ha respinto la recente proposta della parlamentare zurighese Katharina Prelicz-Huber di una copertura delle cure dentistiche da parte dell'assicurazione sanitaria di base.  

L’assicurazione sanitaria non coprirà le cure dentistiche. Lo ha deciso lunedì il Consiglio nazionale che, con 123 voti contro 62, ha respinto un’iniziativa parlamentare in tal senso della zurighese Katharina Prelicz-Huber (Verdi). 

In Svizzera le cure dentistiche non sono coperte dall’assicurazione di base, ma, per chi sceglie l’opzione, da quella complementare. Tuttavia, Prelicz-Huber sottolinea che l’assicurazione dentistica è costosa e non copre comunque tutte le spese. Questo porta le famiglie con un reddito medio-basso a rinunciare alle cure necessarie, a volte con gravi conseguenze per la loro salute a causa dei costi, che possono raggiungerediverse migliaia di franchi. “Conseguenze che possono essere addirittura fatali”, ha dichiarato la vodese Léonore Porchet (Verdi). I batteri possono diffondersi in tutto il corpo, causando polmoniti, dolori alla schiena o al collo, o addirittura attacchi cardiaci o ictus. I costi (anch’essi elevati) generati da queste complicazioni potrebbero essere evitati. “È un cane che si morde la coda”, ha detto Porchet.  

L’Ufficio federale della sanità pubblica si rifiuta dal canto suo di rimborsare le cure dentistiche, sostenendo che una buona igiene orale è essenziale. Eppure, ha aggiunto Porchet, per mantenere questa buona igiene sono necessari controlli regolari. 

Motivazioni, queste, che hanno spinto Prelicz-Huber a proporre che l’assicurazione sanitaria di base copra i controlli regolari e i trattamenti d’igiene dentale. Trattamenti odontoiatrici che dovrebbero essere finanziati su base solidale, ossia con fondi federali e non con un aumento dei premi dell’assicurazione sanitaria. Lo sbiancamento e i trattamenti ortodontici, invece, non sarebbero coperti.  

“Non è necessario” 

A nome della commissione, l’argoviese Martina Bircher dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) si è opposta a qualsiasi estensione delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione sanitaria obbligatoria, temendo un aumento dei premi. Inoltre, ha aggiunto, sarebbe anche in contrasto con l’obiettivo di unificare il finanziamento della sanità. 

La misura, secondo i contrari, non è necessaria. La salute dentale della popolazione svizzera, è stato ricordato, è migliorata notevolmente negli ultimi 50 anni grazie alla prevenzione e alla responsabilità individuale per l’igiene dentale. Nelle situazioni in cui le cure necessarie non possono essere pagate, l’assistenza sociale, le prestazioni complementari o l’aiuto delle fondazioni possono alleviare le difficoltà, ha sottolineato Bircher.  

Una persona su quattro rinuncia al dentista 

Eppure, secondo una statistica effettuata nel 2020 dal Commonwealth Fund, una persona su quattro in Svizzera dice di non potersi permettere i costi del dentista. Questo 26% colloca la Confederazione a metà della classifica dei Paesi la cui popolazione decide di rinunciare alla salute odontoiatrica per motivi economici. Germania e Francia sono messe meglio con, rispettivamente il 19,2% e il 18,5%. A confronto con i Paesi Bassi, che per ricchezza media, territorio e popolazione si avvicina maggiormente alla Svizzera, la situazione è lontana dall’essere rosea: solo un/a olandese su 10 non si può permettere il dentista (10,3%). Una percentuale che sicuramente si spiega con il fatto che nell’assicurazione sanitaria di base (che è obbligatoria come in Svizzera) gli interventi dentistici chirurgici per adulti e le cure dentistiche per giovani fino ai 18 anni sono compresi.  

Dentista, un lusso per un numero crescente di persone in Svizzera

L’elevato costo delle cure dentistiche in Svizzera (una seduta dall’igienista costa dai 100 ai 150 franchi in media, la cura di una carie circa 1’000 e una protesi fino a 10’000 franchi) porta le persone che non se le possono permettere (e non si tratta solo della fascia più povera della popolazione) a cercare soluzioni alternative. Nelle regioni di confine (ma non solo) si moltiplicano le pubblicità di studi dentistici italiani, francesi, tedeschi o austriaci, ma non mancano nemmeno le promozioni di pacchetti all-inclusive (viaggio+alloggio+trattamento) in Serbia, Croazia, Slovenia o Turchia, per citarne solo alcuni. Pacchetti che, spesso, costano solo una frazione di un trattamento nella Confederazione.  

Ginevra banco di prova popolare per l’assicurazione dentistica

Non solo estero, però. Chi teme complicazioni poi difficilmente risolvibili (o risolvibili in Svizzera a prezzi ancora più elevati del trattamento iniziale), si rivolge a futuri specialisti. C’è la possibilità, infatti, di farsi trattare da studenti e studentesse che vengono formati nelle cliniche universitarie. A tariffe ridotte del 70% effettuano i trattamenti sotto la supervisione di uno/a professionista qualificato/a. 

Poche soluzioni isolate 

Come evitare che la popolazione metta a rischio la propria salute per motivi economici? Per ora le soluzioni sono poche e puntuali. Chi beneficia dell’assistenza sociale, come detto, può ottenere rimborsi per trattamenti dentistici. In alcuni cantoni, inoltre, negli ultimi tempi, si sono fatte sempre più pressanti le domande di aiuti globali. È così che il canton Vallese ha deciso recentemente (marzo 2024) di offrire 500 franchi all’anno alle famiglie con redditi precari per le cure dentistiche (il bugdet fissato è di 1,8 milioni di franchi all’anno). La legge entrerà in vigore nel 2025.  

Le famiglie con reddito insufficiente sono quelle che, come spiega in un’intervista rilasciata al portale Blick.ch il consigliere di Stato vallesano socialista Mathias Reynard, direttore del Dipartimento cantonale vallesano della sanità, guadagnano poco più della soglia minima per l’aiuto sociale. “Essere appena sopra l’assistenza sociale è ancora molto precario”. 

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A Ginevra è invece stata creata una clinica per i working poor, ossia per quelle persone che, pur avendo un impiego stabile, non riescono a permettersi nessuna spesa extra oltre a quelle che coprono i loro bisogni fondamentali. A Losanna (canton Vaud) una simile struttura esiste da diversi anni: si tratta della fondazione Point D’EauCollegamento esterno

Iniziative bocciate alle urne 

Eppure, ogni volta che la popolazione è stata chiamata alle urne per decidere se includere le cure dentistiche nell’assicurazione di base oppure introdurre un’assicurazione obbligatoria ad hoc, ha sempre detto di no. L’ultimo, in ordine cronologico, è stato il canton Neuchâtel, che ha detto di no nel 2022 proprio a questa seconda opzione. Eppure, osservando le statistiche, Neuchâtel fa parte da diversi anni dei cantoni che accolgono il maggior numero di beneficiari di aiuti sociali. Prima della popolazione neocastellana, è stata quella ginevrina a respingere una simile proposta nel 2019 e quella vodese nel 2018. 

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paziente in cura da un dentista

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Insomma, una situazione paradossale in un Paese non solo ricco, ma che è anche leader nel settore odontoiatrico. Basti pensare che il gigante basilese Straumann (presente in un centinaio di Paesi) copre circa un quarto della domanda mondiale d’impianti dentali. Soluzioni immediate, all’orizzonte, non ce ne sono. Sicuramente in futuro si tornerà a discutere di queste questioni, ma l’elettorato, almeno per ora, non sembra essere disposto a cambiare idea.  

Tutto quello che c’è da sapere sulle cure dentarie in Svizzera sul sito di economiesuisseCollegamento esterno.  

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