Nuovi caccia, Berna vuole aggirare le urne?
Il Dipartimento federale della difesa (DDPS) starebbe pensando di aggirare il voto popolare per acquistare i contestati aerei da combattimento, evitando così di incorrere in una possibile nuova sconfitta alle urne su questo argomento.
Il consigliere federale Guy Parmelin, secondo quanto ha riferito la radiotelevisione svizzera in lingua tedesca (SRF), avrebbe infatti avuto nelle scorse settimane colloqui riservati con i vertici dei partiti “borghesi” (centrodestra) allo scopo di spianare la strada per la sostituzione degli ormai datati F/A 18 in dotazione all’aviazione militare elvetica.
L’investimento previsto dal Dipartimento della difesa, che comprende però anche il nuovo sistema antimissilistico terra-aria, è di circa 9 miliardi di franchi. Per evitare il referendum c’è la possibilità di procedere all’acquisto dei nuovi caccia, tra i 30 e i 40 in sostituzione dei 30 F/A 18 entrati in servizio nel 1997, attingendo dal bilancio ordinario del dipartimento ma è comunque indispensabile costruire su questo punto una chiara maggioranza in parlamento. Ma anche se si andasse in questa direzione resterebbe sempre la possibilità di lanciare un’iniziativa popolare (referendum propositivo).
La questione è comunque delicata e controversa, soprattutto dopo la bocciatura alle urne nel maggio 2014 dell’acquisto di 22 Gripen per un importo assai inferiore (3,1 miliardi). Nel mese di giugno una mozione approvata al Nazionale (Camera bassa) chiedeva espressamente un voto popolare sul tema e la questione verrà dibattuta a breve anche al Consiglio degli Stati.
Da parte sua il Dipartimento ha confermato che sono in corso colloqui “con i partiti che sostengono la sostituzione degli F/A 18” ma ha aggiunto che non sono state ancora prese decisioni sulla procedura da adottare in merito.
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