La crisi nera degli aeroporti regionali
Senza voli di linea un aeroporto regionale non può sopravvivere. È il parere netto degli esperti del Centro di competenze trasporto aereo dell'Università di San Gallo. E a lungo termine sono necessari anche i finanziamenti pubblici senza i quali gli scali regionali sarebbero costretti a chiudere.
Dei quattro aeroporti regionali in Svizzera, attualmente solo quello di San Gallo-AltenrheinCollegamento esterno non conosce crisi. Gli altri tre, SionCollegamento esterno ma soprattutto Lugano Collegamento esternoe Berna Collegamento esternosono in crisi nera. Cosa fare? Senza l’intervento pubblico, a lungo termine nessun aeroporto regionale può sopravvivere. Parole di René Puls, ricercatore al Centro di competenze trasporto aereo dell’Università di San GalloCollegamento esterno e autore dello studio sul futuro dell’aeroporto di Lugano-Agno (Lugano Airport Impact Study).
Altri sviluppi
La crisi nera degli aeroporti regionali
Ha senso tenere in vita questi aeroporti?
Lugano-Agno
Voli di linea: Zurigo, con Swiss via Adria Ariways. Due destinazioni estive. Passeggeri nel 2008, 88’570.
Berna-Belp
Voli di linea: nessuno. Diverse destinazioni estive. Passeggeri nel 2018, 137’042.
San Gallo-Altenrhein
Voli di linea: Vienna con People’s. Diverse destinazioni estive. Passeggeri nel 2018, 113’599.
Sion
Voli di linea: Zurigo e Londra con Swiss. Una destinazione estiva. Passeggeri nel 2018, 8782.
Per René Puls la situazione per gli aeroporti regionali resta “estremamente difficile”: non solo in Svizzera, anche in Germania. Senza voli di linea l’esercizio non è praticamente finanziabile. “Ci sono aeroporti che cercano di sopravvivere con l’aviazione generale (voli privati) e per un determinato tempo questo è anche fattibile. A lungo termine però, è praticamente impossibile vivere di soli voli privati”.
La domanda da porsi è un’altra, sempre secondo René Puls: l’apporto dell’aeroporto all’economia regionale è sufficientemente importante da giustificare un sostegno pubblico? In questa domanda si gioca il futuro degli aeroporti regionali in Svizzera.
A fine agosto il Municipio di Berna ha da parte sua espresso la sua opposizione al piano cantonale di sostegno finanziario dell’aeroporto di Berna-Belp. Non solo. Il municipio si dice anche contrario alla creazione di una base giuridica per la partecipazione del Cantone di Berna al capitale azionario del gestore dell’aeroporto.
Oggi il canton Berna è azionista per il 2%: la quota potrebbe salire a circa il 30%, con un’iniezione supplementare di 5,7 milioni di franchi su un totale di fondi di circa 20 milioni. L’ente pubblico parteciperebbe inoltre ogni anno ai costi di sicurezza con un contributo di 1-2 milioni di franchi.
Ricordiamo che questa discussione è anche figlia del fallimento della compagnia aerea regionale svizzera basata a Berna-Belp, la SkyWork Airlines, avvenuto il 29 agosto 2018. Questo “groundingCollegamento esterno” ha praticamente azzerato il numero di passeggeri in transito all’aeroporto della capitale elvetica nel primo semestre del 2019.
La stessa compagnia avrebbe voluto inaugurare nuovamente il collegamento tra Lugano e Ginevra. Il fallimento di SkyWork fu una grossa delusione per la direzione dell’aeroporto di Lugano.
Passeggeri in costante calo
Nel primo semestre 2019 i passeggeri transitati da un aeroporto regionale in Svizzera sono passati da 172’452 a 95’467, ovvero c’è stata una perdita del 45% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. Questo – come detto – soprattutto a causa del fallimento della Skywork di base a Berna-Belp ma anche per un’ulteriore perdita di passeggeri dell’Aeroporto di Lugano-Agno che nei primi sei mesi del 2019 ha perso il 15% rispetto al 2018. E pensare che il 2018 è stato l’anno peggiore di sempre per lo scalo luganese con un meno 35% rispetto al 2017.
Di fronte a questi numeri negativi, alla domanda se lo scalo luganese sia talmente importante per l’economia ticinese da investire nuovi fondi pubblici, il direttore del dipartimento del territorio Claudio Zali ha risposto affermativamente. Si parla infatti di un sensibile aumento dell’impegno del cantone nella società Lugano Airport SA (oggi al 12,5%, a fronte dell’87,5% del comune di Lugano). Zali non ha avanzato cifre, ma sui media si è parlato del 40%. Si parla inoltre di un sostegno pubblico a un collegamento regolare fra Lugano con Ginevra. Un volo che per René Puls giustifica un finanziamento pubblico visto che si tratta di “una valida ipotesi per il futuro dello scalo luganese ed è molto interessante economicamente vista la richiesta della clientela”.
Lugano-Agno, chiudere o investire?
Vista l’evoluzione negativa però, il sindaco di Lugano Marco Borradori a metà agosto ha evocato per la prima volta la possibilità che l’aeroporto possa chiudere definitivamente.
Questo perché Swiss a inizio agosto ha annunciato il possibile disimpegno sulla rotta Lugano-Zurigo con l’apertura della galleria di base ferroviaria del Monte Ceneri. Inoltre a metà settembre Adria Airways,Collegamento esterno che garantisce questo collegamento di Swiss, ha sospeso i suoi voli in attesa di trovare investitori… Non manca neppure la concorrenza dell’aeroporto di Milano-Malpensa che dista a meno di un’ora di automobile da Lugano. Ma sia i nuovi collegamenti ferroviari ad alta velocità sia Malpensa non sarebbero per Puls dei veri concorrenti: “Non c’è l’effetto cannibalizzazione, ognuno ha una clientela diversa”.
Altri sviluppi
Lugano-Agno a rischio di chiusura
Eppure, secondo lo studio Collegamento esternocondotto dall’Università di San Gallo, lo scalo luganese è ancora molto dinamico. “Chiudere lo scalo in questo momento non avrebbe alcun senso. Vi sono due o tre soluzioni valide per il futuro dell’aeroporto”, racconta ancora René Puls. Inoltre ci sono diversi attorni pubblici e privati che ruotano attorno all’aeroporto. Si deve dunque trovare una soluzione che vada bene a lungo termine. “Ma qui – conclude ancora Puls – occorre il sostegno delle autorità regionaliCollegamento esterno, di Municipio e governo cantonale, e anche di investitori privati”. Senza questo sostegno è inutile pensare a un futuro per l’aeroporto.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.