Credit Suisse ha accettato di pagare 400 milioni di dollari per appianare un contenzioso negli Stati Uniti relativo alla vendita di titoli tossici ad alcune banche americane tra il 2005 e il 2007.
La National Credit Union Administration (NCUA), che regola le casse di risparmio statunitensi, accusava Credit Suisse di aver nascosto i rischi relativi a dei crediti subprime di un valore totale di 715 milioni di dollari venduti tra il 2005 e il 2007 alla Central Federal Credit Union, alla Southwest Corporate Federal Credit Union e alla Western Corporate Federal Credit union.
In seguito al pagamento di Credit Suisse mercoledì, la NCUA ha annunciato di aver ritirato la denuncia contro l’istituto bancario elvetico il quale, come costume in questo tipo di compromesso, non ha né negato né riconosciuto i fatti.
I fondi versati serviranno a risarcire i clienti danneggiati.
Credit Suisse aveva già versato alla NCUA 50,3 milioni di dollari per regolare un altro contenzioso nell’aprile del 2016, un contenzioso che si inserisce in una seria di azioni legali nei confronti di diverse grandi banche tra cui JPMorgan, HSBC, Deutsche Bank e UBS, che ha accettato lunedì di versare 445 milioni di dollari all’agenzia federale statunitense.
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