Berna capitale europea dei cinema
Berna è stata più volte definita una delle capitali europee più noiose. Seconda forse solo a Oslo. Surclassata anche in patria dalle altre città più dinamiche, colte, internazionali o turistiche, la città degli orsi vanta però un primato europeo: ha il più alto numero di posti al cinema ogni 1’000 abitanti.
La città vecchia di Berna, patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1983, è stata costruita su una penisola circondata dal fiume Aare nel 1191. Nel 1353 entra nella Confederazione e dal 1848 è stabilmente la capitale federale. Oggi conta poco più di 140’000 abitanti. Agli occhi di molti osservatori esterni, Berna viene spesso associata a una città di provincia, piuttosto tranquilla e forse anche un po’ noiosa.
All’ombra in Svizzera della più dinamica Zurigo, della Ginevra più internazionale e della colta Basilea, seppur offra un centro storico di rara bellezza, turisticamente è battuta pure da Lucerna. Insomma, in Svizzera Berna sembra essere riconosciuta unicamente per essere la capitale politica. Anche perché qui non si fabbricano orologi, non hanno la loro sede le grandi banche elvetiche e l’unica fabbrica di cioccolato, la Tobler del famoso Toblerone, le è stata scippata tempo fa dagli americani.
Berna può però fregiarsi di un primato tutto suo. In un confronto europeo con oltre 900 città (che partecipano al progetto europeo City StatisticsCollegamento esterno), è la città con più posti nelle sale cinematografiche ogni 1’000 abitanti. Tallonata da centri minori francesi e da un drappello di cittadine svizzere, Berna la protestante può finalmente guardare dall’alto con sguardo austero i propri rivali.
Nella Berna l’internazionale (in fondo le ambasciate hanno quasi tutte la loro sede qui, anche se lo scettro di città aperta al mondo ce l’ha la Ginevra della Croce Rossa e dell’Onu), dove nei caffè si sente parlare un po’ tutte le lingue, se andate al cinema vi renderete conto di un fatto tipicamente svizzero: tutti i film, salvo rare eccezioni – vedi blockbuster per bimbi – sono proiettati in lingua originale con i sottotitoli in tedesco e francese (raramente ahimè in italiano). Capita anche che a volte ci siano unicamente i sottotitoli in inglese. Seppur proverbialmente lenti, i bernesi sembra che riescano comunque a seguire con successo anche il veloce susseguirsi dei sottotitoli dei film thriller americani.
Eppure, la capitale federale non avrebbe da invidiare proprio niente a nessuno (nella Confederazione, ovviamente!). Tanto per iniziare chi può vantare un museo dedicato interamente al grande pittore bernese di nascita Paul Klee progettato da Renzo Piano? L’architetto genovese in Svizzera ha realizzato anche un altro grande museo, quello della Fondazione Beyeler poco fuori Basilea. (E torna Basilea a contendere e rubare lo scettro di capitale culturale elvetica).
Sempre all’ombra delle altre città, ci verrebbe voglia allora di segnalare la Reitschule di Berna. Si tratta di un centro culturale autogestito. Occupato a partire dal 1981, i suoi paladini sono stati sfollati e cacciati meno di un anno dopo. Con caparbietà i giovani anarchici bernesi, lentamente, si sono riappropriati della Reitschule che a partire dal 1987 si è imposta come scena culturale alternativa. Ma anche qui c’è in Svizzera chi è arrivato prima. La Rote Fabrik di Zurigo, infatti, fu aperta un anno prima, nel 1980…
Davvero a Berna e ai suoi cittadini non resta che consolarsi con un primato europeo. Quello appunto di avere più poltroncine al cinema ogni 1’000 abitanti. Qui le città di Zurigo, Ginevra e Basilea sono finalmente surclassate. Lenti questi bernesi ma alla fine ce l’hanno fatta.
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