Evviva siamo i migliori! (Ma il diavolo è nei dettagli)
Per la quarta volta consecutiva, la Svizzera arriva al primo posto nella classifica americana sui migliori paesi del mondo. Tuttavia, per alcuni aspetti c'è poco da stare allegri. Un'analisi semiseria.
Competitività, innovazione, ricchezza, qualità della vita, scuole… Ogni volta che viene pubblicata una delle tante classifiche internazionali, gli svizzeri possono generalmente fregarsi le mani. Spesso, la Confederazione figura ai primi posti di queste graduatorie più o meno scientifiche.
La classifica americana Best Countries Report, pubblicata qualche giorno fa, non fa eccezione. Su 73 Stati presi in considerazione, la Svizzera “rimane il miglior paese del mondo”, dopo Canada, Giappone, Germania e Australia. L’Italia, dal canto suo, arriva al 17esimo posto.
Sicura, stabile, affidabile, aperta al business, con un elevato livello imprenditoriale e un grande rispetto della proprietà privata: sono alcuni dei punti forti della Confederazione che hanno convinto i 20’000 partecipanti al sondaggio.
Solo una questione di percezione
Per stabilire la classifica, elaborata dalla rivista americana US News World Report in collaborazione con l’università Wharton School e la società di consulenza BAV Group, è stato chiesto agli intervistati di attribuire un voto da 1 a 10 per una sessantina di indicatori. La graduatoria – è bene precisarlo – non ha valenza scientifica, ma esprime unicamente come viene percepito un paese.
Dopo un primo momento di autocompiacimento, ci sorge però un dubbio. Non sarà un po’ come la classifica Fifa delle nazionali di calcio? Da anni la Svizzera veleggia intorno alla decima posizione, davanti a potenze del calibro di Germania, Italia o Paesi Bassi. Nelle grandi competizioni, però, i sogni di gloria si sono infranti sempre e puntualmente – quando va bene – agli ottavi di finale. E generalmente in maniera tutt’altro che onorevole (vedi contro la Svezia al Mondiale 2018 o contro la Polonia all’Euro 2016). In altre parole: essere nelle zone alte della classifica non significa essere davvero tra i migliori.
Con una crescente agitazione, andiamo quindi a scorrere la classifica un po’ più nei dettagli. Grosso sbaglio. Avremmo dovuto accontentarci delle prime e superficiali impressioni. Il nostro (assai relativo) sciovinismo si sgonfia rapidamente come un palloncino.
Vi siete scordati dei nostri mercenari?
Chiudiamo un occhio sulla nota attribuita alla voce “conveniente“. Tutto è caro in Svizzera, lo sappiamo, ma vedersi assegnare addirittura il voto più basso – uno zero – è pur sempre un po’ brutale.
Passiamo al capitolo “Potenza“. Che la Svizzera non sia una potenza bellica di primo piano è risaputo. Ma anche in questo caso il voto di 0,1 è quasi un insulto! Solo il Lussemburgo fa peggio. Anche la Svezia (ancora lei…) gode di più prestigio guerriero della Confederazione. Ma questi 20’000 intervistati si sono scordati di quelle decine di migliaia di possenti mercenari che per secoli hanno partecipato a tutte le guerre europee? Del nostro ministro della difesa Ueli Maurer che una decina di anni fa disse di voler fare dell’esercito svizzero il migliore del mondo?
Poco ‘sexy’
Soprassediamo e andiamo al capitolo “Avventura“. Con le nostre montagne, i laghi e le innumerevoli attività proposte, dobbiamo sicuramente essere tra i primi della classe! Tutto va bene fino alla voce ‘paesaggio’. La Svizzera è tra i migliori, con una nota di 9,3. Non ce la caviamo male neanche con la cordialità (6,4). Ma poi, meglio stendere un pietoso velo…
La Svizzera è un paese sexy? Un misero 1,2. Divertente? 3,7… A titolo di paragone, i brasiliani sono i campioni inarrivabili, con un rotondo 10 in entrambe le categorie, tallonati da lontano dagli italiani. Per lenire il nostro amor proprio ferito, cataloghiamo il tutto – in completa malafede – alla voce ‘stereotipi’. Prima di chiudere questo triste capitolo, spinti da un’insana curiosità consultiamo rapidamente anche il risultato del nostro grande vicino del nord: con malcelata soddisfazione constatiamo che la Germania fa ancora peggio, con una striminzita nota di 0,3 alla categoria ‘sexy’. C’è un po’ di giustizia…
Colpa del riso Casimiro?
Per cercare di risollevarci un po’ il morale, andiamo a dare un’occhiata al capitolo “Eredità“. Pienamente coscienti di non potercela giocare con l’Italia – campione del mondo in materia di eredità storica e culturale con una nota di 10 praticamente ovunque – dovremmo almeno potere competere nella stessa categoria di alcuni paesi europei. O almeno è quello che crediamo… Ma anche in questo caso dobbiamo assai rapidamente dichiararci vinti. La Svizzera si classifica a un modesto 31esimo rango, dietro alla Corea del Sud e appena davanti a Malaysia e… Svezia.
Oltre a ritenere che la Confederazione non abbia molte attrazioni culturali e una storia ricca, i 20’000 intervistati sembrano non apprezzare particolarmente le specialità gastronomiche elvetiche: all’affermazione “Ha un ottimo cibo” attribuiscono un voto di 1,4! Non sanno forse che il miglior cuoco del mondo 2017 era uno svizzero? E che dire poi della nostra fondue? Della nostra raclette? Del nostro riso Casimiro? Però, a pensarci bene, è forse proprio a causa del riso Casimiro che la gastronomia svizzera non convince: mischiare riso, curry e pollo (o vitello) a macedonia di frutta, per un risultato agrodolce simil-esotico, non è forse il miglior modo per sedurre i palati più esigenti.
Con il morale definitivamente sotto i tacchi, ci torna in mente una canzone di Cristina d’Avena della nostra infanzia. No, nel paese di Heidi non sempre i monti ti sorridono e le caprette ti fanno ciao.
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