Nuovo giro di vite contro i tifosi violenti
È allarme nel mondo del calcio in Svizzera: quasi una partita su due è accompagnata da disordini (il 46%). Lo indica una valutazione presentata a inizio luglio a Berna, che per la prima volta ha tenuto conto di tutti gli incontri della stagione (2018/2019). La maggior parte delle violenze e dei danni avviene al di fuori degli stadi, a margine degli incontri.
In Svizzera, esiste un concordato intercantonale anti-hooliganCollegamento esterno, ma di fronte a un tale numero di episodi sarà forse necessario adattarne le misure. In attesa di un rapporto, previsto per il primo trimestre del 2020, saranno applicate con maggiore fermezza e in modo più omogeneo.
La Swiss Football League SFLCollegamento esterno, i club, le polizie cantonali e i responsabili del mondo politico hanno fissato delle priorità per arginare i casi di violenza, ha indicato il segretario generale della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia CDCGP, Roger Schneeberger.
I divieti di accesso agli stadi saranno emanati prima, l’obbligo di presentarsi in polizia sarà comminato in modo più rigoroso, e il processo di identificazione e di sanzione dei tifosi violenti sarà intensificato e armonizzato tra cantoni seguendo la catena procedurale: club – polizia – procura – tribunale.
Violenza fuori dagli stadi
All’interno delle arene, il problema principale è l’utilizzo di materiale pirotecnico, legato al 44,6% delle infrazioni della stagione 2018/2019.
Tuttavia, la maggior parte delle violenze e dei danni materiali avviene al di fuori dello stadio, in particolare lungo il percorso dall’impianto alla stazione, spesso teatro di cortei dei tifosi.
A fine giugno, il registro degli hooligan della CDCGP (Hoogan) contava 1579 persone. Una cifra alta ma stabile, secondo la Conferenza.
In futuro, i treni speciali destinati ai tifosi non avranno più finestrini che si possono aprire, per evitare che vengano lanciati oggetti dal convoglio in corsa.
L’introduzione di biglietti nominali e personalizzati è in fase di studio, ma al momento non sembra essere una valida alternativa, ha fatto capire il presidente della SFL Heinrich Schifferle.
‘Buona accoglienza’
Sembra per contro funzionare un progetto pilota nel Canton Lucerna chiamato ‘Good hosting’ (buona accoglienza), elaborato dalla SFL con l’Università di Berna. Ha come obiettivo stemperare la tensione all’entrata dello stadio, facendo accogliere i tifosi da steward e non da poliziotti in tenuta anti-sommossa. In questo modo, sarebbero più inclini a comportarsi bene.
Allo stesso modo, controlli sporadici e non sistematici all’ingresso paiono aver ridotto il numero di dispositivi pirotecnici introdotti negli stadi.
Il ‘good hosting’ ha già dato buoni risultati in altri Paesi, riferisce la SFL.
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