Canone TV, in Svizzera funziona così
Il pagamento del canone radiotelevisivo dal 2019 non sarà più legato al possesso di un televisore ma sarà allargato indistintamente a tutte le economie domestiche
In Italia il Presidente del consiglio Matteo Renzi sta valutando la possibilità di non più legare la tassa radiotelevisiva al possesso del televisore, ma a quello dei vari dispositivi elettronico, come smartphone, tablet e pc, con cui si può vedere la Rai. Proprio come è successo in Svizzera.
Nuova legge
Il 14 giugno scorso in votazione popolare i cittadini elvetici, a strettissima maggioranza (50.08%), hanno accettato una modifica della legge che prevede il passaggio a un prelievo generalizzato del canone per tutte le economie domestiche e le imprese di una certa grandezza. E questo per risponde alla progressione tecnologica degli ultimi anni, grazie alla quale è possibile fruire delle trasmissioni radiotelevisive via tablet, smartphone o computer. La stessa motivazione italiana.
Contemporaneamente a questa generalizzazione della riscossione del canone, è stato introdotto l’abbassamento della tariffa annua da 462,20 franchi (circa 423 euro) all’anno a 400 franchi (367 euro). Nonostante questo abbassamento, si tratta comunque di uno dei canoni più alti pagati in Europa. Solo per fare un paragone, in Italia Matteo Renzi parla di una tassa di 100 euro.
Perché un canone così elevato?
L’alto costo del canone è dovuto in parte al fatto che in Svizzera, oltre alla casa madre (SRG-SSRCollegamento esterno) ci sono 4 radiotelevisioni nazionali (dette unità aziendali) di 4 lingue diverse (tedesco, francese, italiano e romancio) che devono garantire un servizio pubblico minimo di qualità come richiesto dalla legge. E questo per poco più di 8 milioni di abitanti. Dunque anche il bacino di riscossione non è ampio come in altri paesi.
Riscossione del canone
La riscossione del canone oggi è di competenza di una società privata (Billag Collegamento esternoSA), in base a un incarico conferitole dalla Confederazione nel 1998. Una volta che la nuova legge entrerà in vigore, probabilmente il primo gennaio 2019, la società di riscossione Billag cederà il suo compito a un Ufficio svizzero di riscossione del canone radiotelevisivo.
Riccardo Franciolli
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