La politica deve intervenire per garantire a tutti alloggi a prezzi accessibili. Lo chiede l'Associazione svizzera inquilini che fa notare come gli inquilini vengano spremuti di ben 10,4 miliardi di franchi all'anno a causa delle pigioni abusive.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
L’Associazione svizzera inquilini (ASI) in un incontro odierno con la stampa ha chiesto con insistenza meccanismi per porre un freno al costante aumento – perlopiù abusivo – degli affitti. Di fronte all’esplosione delle pigioni e ai conseguenti enormi profitti dei proprietari di immobili, la politica deve attivarsi affinché vengano garantiti a tutti i cittadini alloggi a prezzi accessibili.
In breve, l’associazione denuncia la ‘frenesia delle disdette’ e gli ‘affitti abusivi’ e ricorda che “il diritto alla casa è un diritto fondamentale” e che, in quanto bene essenziale, l’alloggio deve “sfuggire alle regole del mercato”. Forte di recenti analisi, l’ASI ha fatto notare che inquilini vengono spremuti di ben 10,4 miliardi di franchi all’anno a causa delle pigioni abusive. Nel 2021, tale cifra ammontava a 370 franchi al mese per famiglia in affitto.
Ora, il consigliere agli Stati ginevrino, il socialista Carlo Sommaruga nonché presidente dell’ASI, ha chiesto con urgenza alla politica di agire: questi aumenti non toccano unicamente le persone con bassi salari. Il problema si è allargato alla classe media. “Lo Stato ha concluso Sommaruga – deve riprendere il controllo sul mercato immobiliare, una rivendicazione essenziale per poter regolare le pigioni”.
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Attualmente, gli inquilini possono chiedere riduzioni della pigione solo individualmente. Ma poiché hanno un assoluto bisogno di un tetto sulla testa, spesso non hanno il coraggio di far valere i propri diritti. Per questo è necessario un meccanismo di controllo automatico a livello istituzionale sia degli affitti che dei rendimenti.
L’associazione sottolinea anche che l’aumento dei prezzi dell’energia e dei costi accessori “pesa sul portafoglio dei locatari”. L’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) ha inoltre annunciato che il tasso d’interesse di riferimento aumenterà nuovamente nel 2023, il che probabilmente provocherà un aumento degli affitti. L’ASI chiede quindi misure di accompagnamento per far fronte a questa situazione.
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