Il procuratore generale se ne va a fine agosto
La procedura di destituzione del procuratore generale della Confederazione avviata in maggio dalla Commissione giudiziaria del Parlamento è venuta a cadere poiché l'interessato ha inoltrato le sue dimissioni per la fine di agosto. Michael Lauber riceverà un corrispettivo finanziario per i giorni di vacanza non goduti. Le Camere potranno decidere sul suo successore in dicembre.
È quanto ha indicato mercoledì in una nota la stessa Commissione, dopo aver approvato le dimissioni anticipate, presentate dal procuratore generale nel rispetto delle disposizioni vigenti con la proposta di ridurre il termine di disdetta di cinque mesi.
Lauber -finito nei guai per degli incontri non protocollati col presidente della FIFA Gianni Infantino- potrà quindi andarsene il 31 agosto e la procedura di destituzione avviata il 20 maggio scorso è stata sospesa formalmente con effetto dal 1° settembre. Il pagamento delle vacanze segue una prassi consueta, contemplata dal diritto del lavoro.
Come previsto dalla legge, le sue funzioni saranno esercitate da settembre dai due sostituti procuratori generali. Mentre la Commissione, durante la sessione invernale, sottoporrà all’Assemblea federale (camere riunite) la sua proposta per l’elezione del nuovo procuratore generale.
Non è finita
Per il responsabile del Ministero pubblico della Confederazione, tuttavia, non è detto che i problemi siano finiti. La Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati (camera alta) ha approvato lo scorso 11 agosto la soppressione dell’immunità del procuratore generale. Sulla questione, dovrà esprimersi lunedì l’analoga commissione del Consiglio nazionale (camera bassa).
Il procuratore federale straordinario Stefan Keller vorrebbe perseguire Michael Lauber per abuso di autorità, violazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento e istigazione a tali atti.
Keller ha inoltre avviato un procedimento penale contro Gianni Infantino e il primo procuratore dell’Alto Vallese Rinaldo Arnold, che avrebbe messo in contatto le parti e partecipato al primo incontro.
Dall’esame di due incarti relativi agli incontri non protocollati fra il procuratore generale, il presidente della FIFA e il primo procuratore dell’Alto Vallese, sono emersi “segni di un atto di rilevanza penale”, aveva indicato a fine luglio l’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione.
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