Certificati Covid falsi, scattano gli arresti
La Procura di San Gallo ha arrestato dieci persone che avrebbero rilasciato illegalmente più di 9’000 certificati di vaccinazione e chiesto ingenti somme di denaro per concederli. Le persone coinvolte sono accusate di falso in atto pubblico.
Il caso era emerso il 17 dicembre scorso, secondo un’inchiesta della trasmissione della Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca ‘Rundschau’. Secondo quanto è stato scoperto dall’indagine giornalistica, chi è ufficialmente accreditato al sistema informatico può facilmente creare nuovi certificati e anche cedere il suo codice d’accesso a terze persone.
Ed è proprio quanto ha accertato in seguito il pubblico ministero di San Gallo che così si è espresso giovedì mattina: “alcuni degli accusati sono dipendenti di vari centri di test che si dice abbiano utilizzato in modo improprio i loro account aziendali per creare certificati Covid-19 nella loro vita privata”.
In termini concreti, si dice che questi dipendenti abbiano concesso ad altri sospetti l’accesso ai loro account a pagamento, che a loro volta li hanno utilizzati per generare abusivamente certificati. In totale, le autorità cantonali di polizia sono ora a conoscenza di oltre 9’000 certificati Covid-19 fabbricati illegalmente.
Tra questi ci sono circa 8’000 certificati di vaccinazione, il resto sono certificati di test individuali e recuperati. Secondo la procura, gli acquirenti hanno pagato tra i 300 e gli 800 franchi per i certificati di vaccinazione e recupero illegali.
Il ministero pubblico precisa che anche coloro i quali hanno acquistato i documenti sono perseguibili per falsità in documenti. Finora, alcuni hanno deciso di autodenunciarsi. Secondo la giurisprudenza del Tribunale federale, possono aspettarsi una cospicua riduzione della pena.
Il dossier occupa a fondo le autorità di perseguimento penale sangallesi. Sono attualmente cinque procuratori e dieci membri della polizia cantonale, che ha costituito una commissione speciale.
Altre truffe
La vicenda sangallese non è l’unica. Tra fine settembre e metà ottobre 2021, la polizia del Cantone Sciaffusa è stata informata dall’Ufficio federale di polizia (fedpol) e dal Centro di vaccinazione cantonale che un dipendente di quest’ultima struttura avrebbe verosimilmente “generato diverse centinaia di certificati Covid falsi o con contenuti non veritieri per poi venderli a persone che non avevano ricevuto le vaccinazioni necessarie”. Le indagini hanno poi portato all’arresto del collaboratore, nonché a quello di altre cinque persone sospettate di averlo aiutato presentandogli potenziali acquirenti o rivendendo direttamente i certificati.
Nel novembre 2021, a Ginevra erano pure state arrestate sei persone, sospettate di aver emesso certificati a nome di persone non vaccinate, né guarite, né testate. La polizia ginevrina è poi riuscita a identificare circa 460 clienti. Tra di essi vi sarebbero anche alcuni VIP, ad esempio un ex giocatore della nazionale di calcio, imprenditori ed esponenti del mondo dello spettacolo.
Un altro traffico simile è pure stato scoperto nel Canton Vaud. In questo caso, i presunti colpevoli sono dei farmacisti e dei collaboratori di farmacie.
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