Il Governo elvetico stanzia altri 7 milioni di franchi per aiuti umanitari in Libano e Siria
Il Consiglio federale ha deciso di stanziare altri 7 milioni di franchi per aiuti in Libano e in Siria. La somma si aggiunge ai 79 milioni di contributi destinati ad azioni umanitarie in Medio Oriente nel 2024.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
Keystone-ATS
In una nota diffusa mercoledì, l’Esecutivo precisa che i 7 milioni saranno prelevati dai fondi che la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) riserva alla risposta alle emergenze. Secondo quanto deciso dal Parlamento nel dicembre del 2023, le Commissioni della politica estera saranno consultate in proposito nel mese di ottobre.
Il denaro sarà destinato al Fondo umanitario dell’ONU per il Libano, al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), alla Croce Rossa libanese e all’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati in Siria. Queste organizzazioni offriranno alle persone colpite riparo, assistenza e protezione, ma anche generi alimentari essenziali, acqua e servizi igienico-sanitari, medicinali, cure mediche di base e prodotti per l’igiene.
Il Governo sottolinea che dal mese scorso la spirale di violenza in Medio Oriente si è notevolmente accentuata. In Libano – ricorda – oltre 1’000 persone sono state uccise e circa 10’000 sono rimaste ferite. Secondo le Nazioni Unite, il Paese conta oltre mezzo milione di sfollate e sfollati interni e 280’000 persone hanno lasciato il territorio nazionale tra il 23 settembre e il 3 ottobre 2024, principalmente verso la Siria.
Per il Consiglio federale il dialogo, il rispetto del diritto internazionale e una de-escalation della violenza sono indispensabili per mettere fine al conflitto in Medio Oriente: l’Esecutivo rinnova il suo appello a tutte le parti coinvolte affinché cessino le ostilità nell’intera regione.
Venticinque anni fa il millennium bug, tanto fumo e poco arrosto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Venticinque anni fa il mondo si preparava a una catastrofe informatica. L'idea che i computer potessero bloccarsi al momento del passaggio fra il 31 dicembre 1999 e il 1° gennaio 2000 mise in allarme il pianeta.
Il franco svizzero sarà una moneta forte pure nel 2025
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il franco svizzero, porto sicuro per eccellenza fra le valute mondiali, dovrebbe continuare a essere ricercato anche l'anno prossimo a fronte dell'incertezza politica.
Un nuovo tipo di reattore nucleare verrà testato in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’Istituto Paul Scherrer vuole sperimentare una nuova tecnologia per produrre energia con l’”Onion Core”. Il progetto solleva interrogativi non solo tra gli ecologisti.
Ignazio Cassis, la Svizzera si è abituata a benessere e sicurezza
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Consigliere federale Ignazio Cassis, parlando delle attuali sfide geopolitiche e del ruolo del nostro Paese, ha detto che in Svizzera non si tiene ancora sufficientemente conto della situazione globale del mondo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Diversi film elvetici hanno superato quest'anno la soglia delle 100'000 entrate nel mondo. "Le procès du chien" è la pellicola elvetica più commercializzata internazionalmente nel 2024.
Migliaia di firme false per l’iniziativa per l’approvvigionamento medico
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ben 3626 firme a corredo dell'iniziativa popolare "Sì alla sicurezza dell'approvvigionamento medico" sono risultate false.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nella lista delle 'parole del 2024', pubblicata venerdì in Svezia, diversi sono prese dall'inglese ma una in particolare viene dall'emiliano: 'umarell'.
“Fu suicidio”, archiviata l’inchiesta a Teheran per la morte di una diplomatica svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'inchiesta sulla morte di una diplomatica svizzera in Iran nel 2021 è stata archiviata: lo ha confermato il Ministero pubblico della Confederazione.
Le stazioni invernali svizzere con tanta neve ma poco personale
Questo contenuto è stato pubblicato al
La neve è tornata abbondante a nord delle Alpi, regalando un inizio di stagione natalizia come non si vedeva da anni. Preoccupa però la mancanza di personale.
Maggiori costi per le infrastruttura ferrovie, le cause sono diverse
Questo contenuto è stato pubblicato al
Diversi fattori spiegano l'aumento dei costi di 14 miliardi di franchi per l'infrastruttura ferroviaria entro il 2035. Lo afferma il CEO delle FFS Vincent Ducrot. "Dieci anni fa, si avevano altri parametri di pianificazione".
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.