Il Governo svizzero dice no all’iniziativa sulla neutralità
Il Consiglio federale respinge l'iniziativa "Salvaguardia della neutralità svizzera (Iniziativa sulla neutralità)" e non propone un controprogetto. Le norme e la prassi attuali hanno dimostrato la loro validità, secondo il Governo.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Scopo della proposta è inserire nella Costituzione federale un nuovo articolo (art. 54a) che mira a fissare alcuni elementi dell’attuale prassi della Svizzera in materia di neutralità e a precisarli in particolare in riferimento alle sanzioni e alla cooperazione nell’ambito della politica di sicurezza. Il testo è stato depositato presso la Cancelleria federale lo scorso 11 aprile, corredato di 129’806 firme valide.
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La proposta, avanzata dalla destra per blindare l’equidistanza a livello internazionale della Confederazione, è stata sottoscritta da 140’000 cittadini e cittadine.
Esso prevede che in futuro la neutralità della Confederazione sia sancita a livello costituzionale e sia permanente e armata. Essa vieta alla Svizzera di aderire ad alleanze militari o difensive, fatta salva una collaborazione con tali alleanze in caso di aggressione militare diretta contro il Paese o in caso di atti preparatori in vista di una simile aggressione.
Inoltre, la Confederazione non potrebbe partecipare a scontri militari tra Stati terzi né adottare misure coercitive non militari (sanzioni) nei confronti di Paesi belligeranti. Verrebbe inoltre stabilito che la Svizzera si avvale della propria neutralità nel suo ruolo di mediatrice.
Nella seduta di mercoledì, il Consiglio federale ha deciso di chiedere che l’iniziativa venga respinta senza un controprogetto e ha incaricato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) di preparare un corrispondente messaggio all’attenzione del Parlamento.
Prassi in vigore efficace
Secondo il Governo, il testo risulta particolarmente problematico dato che considererebbe la neutralità come un concetto rigido sancito dalla Costituzione. Non consentirebbe più l’adozione di sanzioni contro Stati in guerra al di fuori delle Nazioni Unite. Limiterebbe la possibilità di cooperare con alleanze militari o difensive solo ai casi di attacchi diretti alla Svizzera. Inserire questi requisiti nella Costituzione – sottolinea l’Esecutivo – vorrebbe dire non potervi più derogare senza modifica del relativo testo.
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Per il Consiglio federale l’attuale prassi in materia di neutralità ha dimostrato la sua validità, poiché offrendo un certo grado di flessibilità può essere utilizzata in maniera ottimale come strumento per la salvaguardia degli interessi nazionali.
Garantire la flessibilità
La vigente Costituzione federale stabilisce che il Governo e l’Assemblea federale adottano provvedimenti a tutela della neutralità elvetica, ma non precisa come si esplichi tale neutralità. Ancorare la neutralità e in particolare la sua definizione e attuazione nella Costituzione limiterebbe questa flessibilità.
Per l’Esecutivo è nell’interesse del Paese aderire a sanzioni che godono di un ampio sostegno a livello internazionale, in quanto contribuiscono a mantenere un ordine mondiale pacifico e giusto. Ritiene inoltre sia nell’interesse della Svizzera anche cooperare con alleanze militari e difensive.
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