Chi ha guadagnato dall’aumento del carburante?
Lo scoppio della guerra in Ucraina il 24 febbraio 2022 ha fatto registrare anche in Svizzera un forte aumento dei prezzi di benzina e diesel. Il rincaro non può però essere ricondotto all’aumento del prezzo del greggio. È la conclusione di Mister Prezzi, sollecitato dai consumatori svizzeri, che punta il dito contro le raffinerie.
Chi guadagna dal forte aumento del costo del carburante? Le raffinerie. Il margine lordo dell’unica raffineria svizzera, quella di Cressier nel Canton Neuchâtel, è aumentato bruscamente nei mesi di marzo e aprile dello scorso anno. Questa, in sintesi, la conclusione di un’indagine del Sorvegliante dei prezzi, detto anche Mister PrezziCollegamento esterno.
Partiamo dall’inizio. Dopo le molte lamentele dei consumatori elvetici per gli aumenti repentini del costo della benzina e del diesel, Mister prezzi ha avviato un esame approfondito del costo dei carburanti. La stessa indagine, inoltre, è stata avviata quasi contemporaneamente anche delle autorità della concorrenza di Germania e Austria.
+Nessun cartello sul costo della benzina in Svizzera
L’inchiesta doveva chiarire se l’aumento dei prezzi dei carburanti abbia portato a un aumento dei guadagni di tutta la catena del mercato dei combustibili o se siano per contro andati solo a parte degli attori in gioco.
La complessa catena è composta dai produttori di petrolio che vendono la materia prima al prezzo del greggio alle raffinerie, le quali la lavorano per trasformarla in benzina o diesel, che vendono poi ai grossisti, i quali smerciano il prodotto ai commercianti al dettaglio. Va detto che spesso è difficile distinguere chiaramente tra i diversi livelli di questa catena del valore visto che le aziende sono spesso attive sia a livello di commercio all’ingrosso che di stazioni di servizio. In alcuni casi le aziende stesse o i loro gruppi dispongono anche di quote in raffinerie all’estero.
Secondo il Sorvegliante dei prezzi sarebbe l’aumento del margine lordo delle raffinerie alla base dei rialzi fino a 10-20 centesimi al litro di benzina e diesel. Così scrive giovedì in un newsletter Mister Prezzi. Considerato che in Svizzera la raffineria di CressierCollegamento esterno è l’unica a trasformare il petrolio greggio in combustibile, le indagini hanno preso in considerazione quest’unico impianto. Visto che la Svizzera importa la maggior parte dei carburanti dall’estero, soprattutto dalla Germania, è utile sapere che le autorità austriache e tedesche della concorrenza sono giunte alla stessa conclusione di Mister Prezzi.
Come il Sorvegliante dei prezzi elvetico, entrambe le autorità estere hanno rilevato un disaccoppiamento dei prezzi delle raffinerie (prezzi all’ingrosso) dai prezzi del greggio. Quest’ultimo – spiegano Mister Prezzi e le autorità tedesche e austriache – non può essere spiegato dall’aumento dei costi d’esercizio, cresciuti invece impercettibilmente. Detto in parole povere, il prezzo del greggio è aumentato molto meno rispetto al prezzo del prodotto finale – benzina e diesel – uscito dalle raffinerie.
Benzinai assolti
L’altra maglia della catena del mercato dei combustibili che era tra gli imputati più accreditati per l’aumento dei prezzi, ovvero i gestori delle stazioni di servizio, sono stati “assolti”. Anche se in questo caso, fa sapere il Sorvegliante dei prezzi, le richieste ai gestori delle stazioni di servizio sono rimaste in gran parte senza risposta. Non è quindi stato possibile analizzare in modo esaustivo il commercio al dettaglio. Comunque, quattro grandi catene di stazioni di servizio hanno fornito al Sorvegliante dei prezzi i dati richiesti. Dalla loro analisi, il margine lordo relativo alla prima metà del 2022 pareggia quello della prima metà del 2019. Mister prezzi non ha dunque riscontrato alcun aumento sistematico dei margini lordi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Aumenti repentini, diminuzioni lente
Mister prezzi ha comunque rilevato una dinamica dei prezzi che la dottrina definisce “trasmissione asimmetrica”, ovvero l’asimmetria con cui i prezzi al dettaglio reagiscono alle fluttuazioni dei prezzi del petrolio greggio: mentre gli aumenti dei prezzi di produzione vengono immediatamente trasferiti ai consumatori, le riduzioni vengono trasmesse solo con un certo ritardo. Nel mondo anglosassone – fa notare Mister prezzi – è ormai diffusa la nozione di “rockets and feathers”: i prezzi al dettaglio schizzano come razzi (rockets) quando i prezzi dei fattori di produzione aumentano, mentre scendono leggeri come piume (feathers) quando questi ultimi diminuiscono.
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