In mancanza di passeggeri, Swiss potenzia il settore cargo
Per assicurarsi qualche entrata, la compagnia Swiss ha convertito temporaneamente alcuni dei suoi velivoli passeggeri in aerei cargo.
Dal 23 marzo, Swiss utilizza ancora soltanto sei velivoli, di cui cinque a corto raggio – impiegati per collegamenti da Zurigo e Ginevra – e uno per le lunghe distanze (tre volte alla settimana a New York). I restanti 85 aerei sono a terra. Fino ad almeno il 31 maggio, la situazione non cambierà, poiché l’orario ridotto è stato mantenuto sino ad allora.
Per mantenersi a galla, la compagnia elvetica – che fa parte del gruppo Lufthansa – può contare sul credito di 1,5 miliardi di franchi a sostegno del settore aeronautico approvato un paio di settimane dal Parlamento svizzero.
Malgrado l’aiuto federale, qualche entrata è però necessaria e visto che quelle garantite dai passeggeri sono vicine allo zero, Swiss ha convertito temporaneamente in cargo quattro Boeing 777 adibiti di norma al trasporto di persone.
Il carico è costituito principalmente da mascherine e attrezzatura medica, spiega alla Radiotelevisione svizzera Ashwin Bath, responsabile della divisione merci della compagnia. “La domanda in Svizzera e in Europa è enorme. Il materiale viene prodotto principalmente in Cina. Trasportiamo in Svizzera questa merce per i nostri clienti, ospedali o autorità. Finora trasportavamo pacchi di mascherine anche sui sedili, ma senza sedili riusciamo a caricare più materiale e più in fretta”.
Questa soluzione rappresenta però solo un palliativo: le compagnie guadagnano infatti di più con aerei pieni di passeggeri che di mascherine.
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