Cinque domande sull’allarme inflazione lanciato da Mister prezzi
La Svizzera è riuscita a contenere l'alta inflazione negli ultimi mesi: perché allora il responsabile della sorveglianza dei prezzi lancia l'allarme?
Stefan Meierhans, Mister prezzi della Svizzera, sa bene che le famiglie svizzere sentono il peso dell’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi di uso quotidiano. L’anno scorso il responsabile della sorveglianza dei prezzi ha ricevuto 2’400 reclami da parte dei consumatori e delle consumatrici, quasi il doppio rispetto al 2021, e quest’anno non sembra andare meglio.
Questa settimana Meierhans ha cercato di affrontare alcune di queste preoccupazioni riunendo le organizzazioni che tutelano consumatori e consumatrici per il primo vertice sul potere d’acquisto del Paese. “Ci sono lettere che dicono chiaramente: ‘Cibo, assicurazione sanitaria, elettricità – dove ci si fermerà?'”, ha sottolineato Mister prezzi in un’intervista al Tages-Anzeiger dopo il summit.
Ma quanto è grave l’inflazione in Svizzera, uno dei Paesi più cari al mondo? Affrontiamo cinque domande sull’inflazione e le sue ripercussioni.
Chi sente davvero il peso della crisi in Svizzera?
I prezzi dei beni di uso quotidiano sono aumentati in Svizzera, soprattutto per quanto riguarda l’elettricità, i generi alimentari, l’affitto e l’assistenza sanitaria. Fabio Canetg, specialista di politica monetaria e conduttore del podcast Geldcast di SWI swissinfo.ch, ha calcolato che una spesa tipica in Svizzera costa oggi il 6,1% in più rispetto all’inizio del 2021.
Le prospettive per il 2024 non sembrano molto migliori. A settembre il Governo annuncerà le modifiche ai premi dell’assicurazione sanitaria, che secondo le previsioni potrebbero aumentare dell’8-9% l’anno prossimo, il più importante aumento annuale dal 2010. La Commissione federale per l’energia elettrica ha inoltre annunciato martedì che le bollette dell’elettricità aumenteranno in media del 18% (circa 222 franchi) nel 2024.
Anche i prezzi degli affitti sono una preoccupazione. La legge svizzera vincola i canoni di locazione esistenti all’inflazione e ai tassi di interesse. Una progressione del tasso di riferimento di un quarto di punto percentuale consente ai proprietari di aumentare gli affitti del 3%. Dopo anni di declino, a giugno il tasso di interesse di riferimento per gli affitti è passato dall’1,25% all’1,5%. Il direttore dell’Ufficio federale delle abitazioni ha dichiarato che prevede un aumento degli affitti di oltre il 15% da qui al 2026.
A gennaio 2024 entreranno in vigore anche i prezzi più alti negoziati per i servizi forniti da aziende statali come la Posta e le Ferrovie Federali Svizzere.
“Tutti questi aumenti metteranno a dura prova i portafogli della popolazione svizzera”, ha dichiarato Meierhans nell’intervista rilasciata al Tages-Anzeiger.
Quanto è grave la situazione?
La Svizzera ha superato relativamente bene le turbolenze economiche globali degli ultimi due anni. Nell’agosto 2022 l’inflazione ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 30 anni, pari al 3,5%, ma è ancora molto al di sotto dei tassi del 9-10% registrati negli Stati Uniti o nell’Eurozona.
L’inflazione, che all’inizio dell’anno era ancora elevata, è scesa all’1,6% in agosto, rientrando nell’intervallo 0-2% che la Banca Nazionale Svizzera si prefigge per la stabilità dei prezzi. “Rispetto ad altri Paesi, siamo in una posizione confortevole”, ha dichiarato a SWI swissinfo.ch Alexander Rathke, responsabile delle previsioni macroeconomiche presso il KOF Swiss Economic Institute. In alcuni Paesi europei i prezzi dei prodotti alimentari di base sono aumentati del 30%, molto più che in Svizzera nello stesso periodo.
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Canetg avverte però che “i prezzi non stanno salendo così rapidamente come prima o rispetto ad altri Paesi, ma sono ancora alti e crescono, il che è difficile per i consumatori e le consumatrici”. L’aumento del costo dell’elettricità significa che una famiglia di quattro persone in Svizzera pagherà circa 500 franchi in più all’anno rispetto a due anni fa. Inoltre, i dati sull’inflazione non includono i premi dell’assicurazione sanitaria, che rappresentano una spesa importante per le famiglie.
La preoccupazione maggiore è che i salari non tengano il passo dell’inflazione. Secondo un sondaggio condotto dalla banca svizzera UBS nel novembre scorso, il potere d’acquisto degli svizzeri e delle svizzere è sceso al livello più basso degli ultimi 80 anni. Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), nel 2022 un lavoratore medio ha ricevuto un aumento di stipendio dello 0,9%, ma ha visto tutto questo, e molto altro, spazzato via da un rincaro del 2,8%. Quest’anno i salari nominali sono aumentati del 2%, un buon risultato per gli standard svizzeri, ma inferiore all’inflazione, ha detto Rathke.
Quanto incide l’inflazione sull’economia?
Se l’inflazione è elevata per lungo tempo, può essere un freno alla crescita economica perché l’aumento dei prezzi è accompagnato da molta incertezza. L’aumento dei tassi d’interesse aiuta a contenere l’inflazione, ma rende più costoso il prestito, il che può essere un problema.
“Al momento, sono soprattutto gli alti tassi di interesse a rallentare l’economia, non l’inflazione in sé”, ha detto Canetg. Tuttavia, il Paese è influenzato da quanto sta accadendo nel mondo. Le banche centrali stanno tentando di contenere il rincaro, il che fa diminuire la domanda di beni. Ciò riguarda la Svizzera, che ha visto l’economia bloccarsi nel secondo trimestre.
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“L’economia nazionale sta andando bene”, ha dichiarato Rathke. “Ma la diminuzione della domanda dall’estero ha un impatto sulla Svizzera, soprattutto nel settore manifatturiero”.
Come pensa la Svizzera di tenere sotto controllo i prezzi?
Durante il vertice organizzato da Mister prezzi sono state presentate alcune proposte per contenere il rincaro. Un’area chiave riguarda i prezzi che sono direttamente o indirettamente influenzati dallo Stato, come la Posta, l’approvvigionamento idrico, gli asili nido o i trasporti. In questo ambito, nella dichiarazione congiunta del vertice si chiede che “le aziende diano prova di moderazione in materia di prezzi” e che il mondo politico si muova più rapidamente per riformare i prezzi.
Meierhans ha anche detto che intende esaminare più a fondo se le aziende stanno approfittando degli aumenti per riempire le proprie tasche. A tal fine, controllerà se le società stanno aumentando i loro prezzi più della prevista crescita dello 0,4% dell’imposta sul valore aggiunto a partire dal gennaio 2024. Aziende alimentari come Nestlé e altri rivenditori hanno dovuto affrontare le accuse della cosiddetta “inflazione da ingordigia” in seguito all’aumento dei prezzi.
“Se si debba fare qualcosa per i margini di profitto è una questione politica e di equità”, ha detto Canetg.
Dal vertice sono stati chiesti anche maggiori sforzi nel settore finanziario per quanto riguarda i tassi di interesse e la riduzione delle commissioni bancarie. A giugno, la Banca Nazionale Svizzera ha aumentato i tassi di interesse per la quinta volta consecutiva nel tentativo di contrastare le “pressioni inflazionistiche”. Non ha inoltre escluso ulteriori rialzi e ha dichiarato che potrebbe intervenire sui mercati valutari per mantenere la stabilità dei prezzi.
Queste misure saranno sufficienti?
Alcuni esperti sostengono che le misure attuali affrontano i sintomi ma non i problemi strutturali sottostanti. Tra questi vi sono la guerra in Ucraina, che incide sul commercio agricolo, i costi della transizione energetica e i cambiamenti demografici che determinano un aumento dei costi sanitari.
C’è meno incertezza rispetto a un anno fa, ha detto Rathke. “La Svizzera è in una posizione migliore, ma potrebbe esserci un inverno molto rigido”.
Traduzione di Daniele Mariani
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