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Commercio al dettaglio, 2015 in netto calo

Il cambio franco-euro ha favorito gli acquisti all'estero e online; lo studio del Credit Suisse prevede però una ripresa dei consumi interni nel 2016

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Il 2015 è stato un anno particolarmente difficile per il commercio al dettaglio in Svizzera, che ha subito un calo dello 0,4% e questo soprattutto a causa del cambio franco-euro che ha spinto i consumi verso l’estero. È quanto ha rilevato Credit Suisse che prevede però un 2016 più roseo.

Secondo lo studio di Credit Suisse solo un terzo di commercianti e produttori ha raggiunto la cifra d’affari prevista.

Anche i prezzi sono significativamente calati rispetto al 2014. La causa principale della contrazione è il cambio franco euro, che ha avuto forti oscillazioni soprattutto nella prima parte dell’anno, dopo la decisione della Banca nazionale di porre fine al cambio fisso.

Proprio per questo gli acquisti all’estero sono aumentati in maniera decisa, in particolare in Germania, ma anche online, raggiungendo la ragguardevole cifra di 11 miliardi di franchi.

La propensione delle famiglie svizzere è comunque quella di spendere all’interno.

Per l’anno in corso lo studio suggerisce un miglioramento della situazione, causata dalla stabilizzazione del franco, da una maggiore disponibilità di reddito e da un’arretramento dell’immigrazione netta.

Oltre la metà dei produttori e dei commercianti svizzeri ha detto di aspettarsi una progressione del giro d’affari.

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