Val Müstair, asfaltopoli chiusa senza multe
La Commissione della concorrenza (COMCO) ha scoperto accordi illeciti tra imprese attive nella costruzione stradale e nel genio civile, che tra il 2004 e il 2012 hanno combinato i prezzi per oltre cento concorsi pubblici in Val Monastero, nei Grigioni, decidendo di comune accordo chi avrebbe ricevuto il mandato. La Commissione ha tuttavia rinunciato a sanzioni: delle due ditte rimaste, una è in procedura di fallimento, l’altra ha svelato per prima l’esistenza del cartello.
L’inchiesta era stata aperta nell’ottobre del 2012 con delle perquisizioni. Si era appurato che la Foffa Conrad, la Hohenegger e altre imprese nel frattempo sciolte avevano manipolato i concorsi pubblici di progetti di costruzione, pubblici e privati in Val Monastero.
Le aziende si informavano reciprocamente sul loro interesse per determinati appalti e, in caso di accordo, decidevano quale di esse avrebbe ottenuto il mandato. Le altre imprese avrebbero quindi offerto le loro prestazioni a prezzi più elevati.
L’inchiesta in Val Monastero è una delle dieci aperte nel Canton Grigioni. Le procedure coinvolgono una quarantina di società e sono scaturite da un’inchiesta aperta nell’ottobre 2012 con una perquisizione in Bassa Engadina. Negli anni successivi l’indagine è stata estesa all’intero cantone e ad altre imprese.
Fino al 2008, questa cooperazione è avvenuta nel quadro di riunioni organizzate dalla Società svizzera degli impresari costruttori del canton Grigioni (GBV). Negli anni seguenti, le aziende hanno continuato ad accordarsi lontano dalla GBV, la quale -precisa il presidente della COMCO Vincent Martenet- non era coinvolta in tali intese.
Nessuna sanzione
Tenendo conto del tipo e della gravità della riduzione della concorrenza, della situazione finanziaria e della collaborazione delle imprese, la COMCO rinunciato a sanzioni.
Un’azienda è stata completamente esonerata poiché ha svelato per prima gli accordi e ha cooperato molto bene con le autorità della concorrenza. La seconda, che pure ha cooperato, si trova attualmente in procedura fallimentare. La decisione della Commissione è soggetta a ricorso presso il Tribunale amministrativo federale.
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